Si è avvalso della facoltà di non rispondere Camillo Giannattasio, 57 anni, di San Giorgio Jonico, in provincia di Taranto, arrestato nell’ambito delle indagini sull’omicidio del brigadiere dei carabinieri Carlo Legrottaglie, 59 anni, morto giovedì mattina durante un conflitto a fuoco nelle campagne di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi.
L’uomo, fuggito a piedi, è stato intercettato e bloccato qualche ora più tardi nelle campagne di Grottaglie dalla Polizia di Stato e dai carabinieri dove era scappato a piedi con il suo complice Michele Mastropietro, 59 anni, morto in un secondo conflitto a fuoco proprio vicino a un casolare nel quale si erano rifugiati. Stamane nel carcere del capoluogo jonico si è svolta l’udienza di convalida del fermo di Giannattasio, incensurato.
Difeso dall’avvocato Luigi Danucci, è stato prima sottoposto a fermo e poi arrestato nella tarda mattinata di ieri per i reati di detenzione e ricettazione di armi clandestine e modificate e munizioni per armi comuni da sparo.
L’omicidio del brigadiere 59enne, nelle intenzioni di chi gli ha sparato e della persona che era con lui, sarebbe stato funzionale a evitare che i carabinieri, una volta catturati i due, scoprissero l’arsenale di armi nell’abitazione e nel locale commerciale riconducibili al 57enne Camillo Gianattasio. È quanto sostengono gli inquirenti nell’ordinanza con cui si motivano le esigenze cautelari.
Le perquisizioni nella sua abitazione e in un negozio di sua proprietà, un negozio di ferramenta, eseguite dai Falchi della Squadra Mobile unitamente al Nucleo Investigativo dell’Arma di Taranto e dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Puglia, hanno portato al ritrovamento di numerose armi modificate e clandestine, munizioni di vario calibro, accessori utili al travisamento, telefoni cellulari, targhe di veicoli. Nel corso delle indagini è stata, inoltre, recuperata e sequestrata dagli investigatori la pistola impugnata dal malvivente deceduto, una semiautomatica marca Beretta modello 98/Fs calibro 9X21 con matricola abrasa usata presumibilmente anche nella precedente sparatoria avuta con i carabinieri.
Giannattasio ha chiesto, attraverso il suo legale, di essere sottoposto all’esame dello stub anche perché sostiene che il colpo mortale che ha raggiunto Legrottaglie non è stato da lui esploso. Inoltra la difesa vuole conoscere in modo completo tutti gli elementi investigativi.