Stanno per arrivare 4 grandi impianti eolici offshore nel mare di Otranto. Il lavoro di oltre cento ricercatori tra Cnr, Stazione Dhorn, Università di Pollenzo, sta lavorando a pieno ritmo in quella che è la nuova visione del rinnovabile: mettere le pale in mare, dopo aver studiato il posizionamento ideale dei generatori galleggianti, le turbine potranno essere installate in mare aperto, evitando impatti paesaggistici, in siti marini che non minacciano gli habitat e le rotte migratorie, ad ampio sfruttamento delle risorse eoliche per massimizzare le prestazioni del parco offshore. Dei 14 impianti previsti in tutto, 4 sono in Puglia, gli altri in acque internazionali. «Perché la forza del vento è soprattutto in mare», afferma Silvio Greco, Vice presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, direttore scientifico del Laboratorio di Sostenibilità e Economia circolare, a capo del coordinamento delle ricerche. Quello a largo del mare di Otranto è un progetto pronto ad avere la Via dal Consiglio dei Ministri, insomma ci siamo, nonostante non poche polemiche arrivate da alcune associazioni del territorio.
Gli investitori
Chi investe sono grandi gruppi spagnoli che fanno capo ad Acciona e Nadera, uno dei maggiori produttori indipendenti di energia rinnovabile in Europa. È un lavoro meticoloso, che dura da tempo quello dei ricercatori che devono capire dove posizionare il parco in mare aperto. «L’Offshore è una ottima soluzione – continua Greco – in fondo ad oggi abbiamo occupato con il rinnovabile un territorio grande come l’Umbria, sottraendolo all’agricoltura. Ma si possono realizzare agrivoltaici, magari coltivando piante da frutto. Insomma si può». Nel mare invece c’è proprio il potere del vento ed è chiaro che a fronte di un investimento notevole, stiamo parlando di 4 milioni di euro, c’è la consapevolezza che si tratta di un impianto che garantirà una fonte di energia rinnovabile, notevole. Potentissima.
Il Barium bay
Intanto è di appena qualche giorno fa (3 marzo) il via libera del Ministero alla realizzazione di un parco eolico offshore tra Monopoli e Vieste, il Barium Bay, si tratta di 70 torri galleggianti a 45 chilometri dalla costa, avrà una potenza pari a un gigawatt. L’iter era già iniziato nel luglio scorso, ora pare definirsi. L’unica certezza ormai è che il futuro dell’eolico è in mare. Altrimenti pare quasi non valere la pena per gli investitori spendere milioni di euro per un parco di pale che nei campi non più agricoli, non riescono più a prendere forza dal vento.