Domenica di caos a Miggiano, in provincia di Lecce, dove Kadir, figura conosciuta dai locali come il “santone”, è tornato a far parlare di sé.
L’uomo ha fatto irruzione nella chiesa parrocchiale di San Vincenzo, disturbando in modo plateale la celebrazione della prima comunione di alcuni bambini.
L’episodio più grave si è verificato ieri mattina quando, durante la funzione, Kadir ha improvvisamente fatto ingresso in chiesa, iniziando a urlare e a interrompere il rito. Don Stefano De Paola, il parroco, è riuscito a mantenere la calma tra i fedeli, invitando alla serenità nonostante il frastuono. Kadir è stato allontanato a fatica, permettendo alla celebrazione di riprendere regolarmente.
Nuova irruzione nel pomeriggio e Trattamento sanitario obbligatorio
La tranquillità è durata poco. Nel pomeriggio, Kadir si è ripresentato, questa volta dirigendosi direttamente in sacrestia mentre don Stefano si preparava per la messa, tentando di impedirgli di iniziare la funzione con nuove urla.
La situazione ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e del 118. Kadir è stato raggiunto nella sua abitazione e, dopo la visita dei medici, il sindaco Michele Sperti ha disposto un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso).
Nel frattempo, durante la Messa serale, un’adepta di Kadir, che da mesi vive con lui, è entrata in chiesa pronunciando frasi come «avete condotto l’agnello al macello». Anche lei è stata allontanata.
Chi è Kadir, il santone che si è autoproclamato il “sesto angelo dell’Apocalisse”
Di origini salentine e padre marocchino, Kadir ha fondato a Miggiano una comunità spirituale che si ispira a principi di preghiera, meditazione, castità e povertà. Si è autoproclamato il “sesto angelo dell’Apocalisse“, affermando di essere stato contattato dallo Spirito di Dio.
Negli anni, la comunità di Kadir è stata oggetto di pesanti contestazioni. Diversi ex seguaci e parenti di adepti hanno denunciato presunte forme di manipolazione psicologica, pressioni e pratiche estreme. Tra i casi limite, si ricorda quello di una giovane donna che sarebbe stata costretta a camminare nuda per le strade del paese “come sacrificio al Signore”.