Tesla recupera un 4% di quanto perso nella giornata del 10 marzo a Wall Street, quando a fine giornata la casa costruttrice di automobili elettriche ha toccato il -14%. Un risultato così negativo da aver azzerato i ‘guadagni’ realizzati dall’elezione di Donald Trump, pari a circa 700 miliardi di dollari.
Le posizioni di Elon Musk al fianco del presidente degli Stato Uniti «hanno raffreddato alcuni acquirenti, anche se resta difficile valutare in che misura il miliardario e il suo sostegno all’estrema destra europea possano aver spaventato i potenziali clienti Tesla», spiega l’Afp.
Il crollo del titolo è parte anche di una «tendenza più ampia di calo dei prezzi, in particolare dei titoli tecnologici, di fronte ai timori sullo stato dell’economia americana». Ma Tesla è anche sanzionata per le sue vendite lente in molti dei suoi mercati.
Secondo i dati della China personal car association (Cpca), la casa automobilistica ha venduto 30.688 veicoli in Cina a febbraio, in calo del 49% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E questo, in un contesto di forte aumento (+82%) delle vendite nel Paese dei veicoli ‘new energy‘, categoria che comprende auto elettriche e ibride.
Idem in Europa, dove nonostante l’aumento delle immatricolazioni di veicoli elettrici (+34% in un anno), le vendite di Tesla si sono dimezzate all’inizio dell’anno, secondo i dati pubblicati a fine gennaio dall’Associazione dei costruttori europei (Acea).
In Francia, il produttore americano di auto elettriche ha visto le sue vendite diminuire del 26% in un anno nonostante un mercato stabile, con 2.395 veicoli immatricolati a febbraio, secondo i dati pubblicati sabato dalla Automobile platform (Pfa).
