Dodici studenti rifugiati hanno ricevuto oggi le certificazioni digitali delle competenze assegnate dall’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari.
La cerimonia di consegna si è svolta nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata mondiale del rifugiato.
Nella stessa occasione l’ateneo barese ha inaugurato il laboratorio “Scriviamo per essere visti“, coordinato dalla giornalista palestinese Dana Al Sheikh, che introdurrà anche l’uso dell’intelligenza artificiale.
Tra gli studenti che hanno ricevuto le certificazioni c’è anche Victor, arrivato dal Sud Sudan a Bari e impegnato nell’approfondimento dell’agrifood. Dopo il racconto della sua storia, il rettore dell’UniBa, Stefano Bronzini, ha ammesso che «ho avuto una vita in discesa, con una famiglia che mi ha sostenuto, se fossi stato Victor oggi non sarei qui. Se quindi dovete prendere qualcuno come esempio prendete lui e non il rettore».
Bronzini ha sottolineato che «donare tempo e spazio come ha fatto l’università in questi anni ha sempre una compensazione. Un bravo docente ogni anno impara dagli studenti, non insegna – ha aggiunto -. Impara dall’attenzione, dalla concentrazione, dalle storie, dalle domande che vengono poste. Ognuno può essere docente di un altro, nelle traiettorie della vita».
Bronzini, che dal prossimo primo ottobre non sarà più rettore, ha spiegato che «il mio rammarico è non essere riuscito a introdurre il corso di lingue africane in una città che parla spesso di Africa e che si pone come ponte fra i continenti».
