Si riapre la riflessione nella Lega pugliese sull’opportunità di schierare nei collegi di Bari e Lecce il generalissimo Roberto Vannacci. Se l’effetto, per dirla alla Schlein, è quello della Toscana, si mormora ai vertici del Carroccio, forse è il caso di dargli un turno di riposo. Ed, in effetti, secondo alcuni analisti il risultato della Toscana è sovrapponibile ai pronostici della Puglia, a parità di popolazione e di classificazione: regione rossa data per persa dal centrodestra con avversari troppo più forti (Giani e Decaro). Ad avvalorare la tesi, il risultato da incubo della Lega con la campagna elettorale affidata per intero allo scrittore de «Il mondo al contrario», il libro di Vannacci.
Peccato, però, che alle urne sia andata diversamente. Il tonfo della Lega, infatti, è da brividi: il partito non è riuscito a toccare nemmeno il 5 per cento, chiudendo molto lontano da Fratelli d’Italia, superato da Forza Italia e persino dall’outsider Antonella Bundu, che correva da sola. Mai un risultato così basso in Toscana: nel 2020, con Susanna Ceccardi candidata governatrice, la Lega aveva ottenuto 8 seggi grazie al 21,78 per cento. In cinque anni ha perso oltre sedici punti, scendendo ai minimi storici anche rispetto a Europee (6,2%) e Politiche (6,5%).
Peggio ancora rispetto ai due ultimi test elettorali Marche (7,3%) e Calabria (9,4%). Lo stile ruvido di Vannacci fra provocazioni, toni aggressivi e comizi infuocati, ha finito per isolare il Carroccio. Adesso anche in Puglia qualcuno ci sta ripensando a schierare il Generale, non a caso il coordinatore pugliese Roberto Marti ha ufficializzato un cartello elettorale con Udc e Nuovo Psi. Evidentemente qualche sentore dai sondaggi c’è.
