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Puglia, ok in Commissione Bilancio al ddl sul disavanzo sanitario: il provvedimento atteso in Consiglio

Via libera dalla Commissione Bilancio del Consiglio regionale pugliese al disegno di legge per la copertura del disavanzo sanitario risalente all'ultimo periodo del 2024. Il provvedimento, approvato a maggioranza in Commissione, sarà ora portato in Consiglio regionale il prossimo 30 aprile. Dalla stessa maggioranza di centrosinistra, però, sono emerse alcune riserve: i capigruppo di Azione…
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Via libera dalla Commissione Bilancio del Consiglio regionale pugliese al disegno di legge per la copertura del disavanzo sanitario risalente all’ultimo periodo del 2024.

Il provvedimento, approvato a maggioranza in Commissione, sarà ora portato in Consiglio regionale il prossimo 30 aprile.

Dalla stessa maggioranza di centrosinistra, però, sono emerse alcune riserve: i capigruppo di Azione (Ruggiero Mennea) e Per la Puglia (Antonio Tutolo) hanno chiesto maggiori chiarimenti sulle spese sanitarie e sull’origine del debito.

Voto contrario, oggi, in Commissione, è stato espresso dai consiglieri di Fratelli d’Italia (Luigi Caroli e Giannicola De Leonardis); astenuti, invece, Giacomo Conserva (Lega) e Marco Galante (Movimento Cinque Stelle).

I numeri della manovra sono stati illustrati dall’assessore al Bilancio Fabiano Amati. «La copertura del disavanzo residuo, pari a 81 milioni di euro (92 milioni di euro erano già stati coperti in occasione dell’assestamento di bilancio a novembre) sarà garantito per un importo» di circa 66 milioni di euro «mediante parziale destinazione del gettito stimato per la competenza 2025 dell’addizionale regionale all’Irpef precedentemente utilizzata per il finanziamento del bilancio regionale autonomo».

Come emerso dall’intervento di Amati, «a integrazione del finanziamento del bilancio autonomo regionale si provvede con l’utilizzo di 18,3 milioni di euro derivanti dall’avanzo vincolato di amministrazione (ristori e economie vincolate)».

La giunta regionale, tramite l’assessore al Bilancio, effettuerà inoltre, fino al 31 ottobre 2025, «un monitoraggio mensile della spesa dell’esercizio 2025». Amati ha evidenziato una «cronicità» del disavanzo sanitario, dovuta a «spesa farmaceutica, spesa per dispositivi, parcellizzazione dell’organizzazione su base provinciale per attività».

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