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Treviso, licenziata la maestra con il profilo su OnlyFans: «Il papà di un alunno condivideva le foto in chat»

È stata licenziata Elena Maraga, la maestra della scuola materna di Treviso finita al centro delle polemiche per la pubblicazione di contenuti fotografici sulla piattaforma OnlyFans. La notizia è stata resa nota dalla stessa insegnante nel corso della trasmissione radiofonica "La Zanzara" su Radio24 nella giornata di ieri, 22 aprile. «Mi è stata notificata una…
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È stata licenziata Elena Maraga, la maestra della scuola materna di Treviso finita al centro delle polemiche per la pubblicazione di contenuti fotografici sulla piattaforma OnlyFans. La notizia è stata resa nota dalla stessa insegnante nel corso della trasmissione radiofonica “La Zanzara” su Radio24 nella giornata di ieri, 22 aprile.

«Mi è stata notificata una raccomandata con la comunicazione del licenziamento per giusta causa, motivato da un comportamento ritenuto inappropriato che avrebbe minato il rapporto di fiducia. Ritengo questa decisione ingiusta al cento per cento», ha dichiarato Maraga.

La vicenda aveva avuto inizio a metà marzo, quando alcune famiglie dei bambini frequentanti l’istituto avevano espresso il loro disappunto in merito all’attività online della maestra. «Il padre di un mio alunno ha acquistato le mie foto e le ha diffuse, condividendole in una chat di calcetto. Successivamente, la moglie ne è venuta a conoscenza», ha rivelato l’insegnante.

La pubblicazione di tali contenuti ha scatenato una serie di eventi che hanno portato al provvedimento disciplinare. «Mi sento a mio agio con il mio corpo e ho trasformato questa passione in una fonte di guadagno. Non comprendo quale sia il problema. Vivere con uno stipendio di 1.200 euro al mese è difficile, per questo ho deciso di aprire un profilo su OnlyFans. I contenuti che pubblico sono di natura esplicita, ma non includono rapporti sessuali di coppia o con altre persone», ha precisato Maraga.

La natura dei contenuti, però, è risultata “incompatibile” con i principi della scuola paritaria cattolica dove lavorava l’insegnante. «Sono stata attaccata, mi hanno accusato di aver cercato visibilità mediatica. Sottolineo che la realizzazione di fotografie intime non ha mai influito sulla mia professionalità nell’ambito lavorativo. La scuola non ha mai cercato un confronto diretto con me, comunicando esclusivamente tramite missive, senza mai voler instaurare un dialogo. Mi sorprende l’atteggiamento di un istituto cattolico che professa la morale nei confronti di un proprio dipendente», ha aggiunto la maestra.

Maraga ha inoltre menzionato una petizione a suo sostegno. «Circa trenta genitori hanno sottoscritto una lettera per chiedere che io possa rimanere al mio posto», ha affermato, ribadendo il suo attaccamento alla professione: «Sento di avere una vera vocazione per il lavoro di maestra». Tuttavia, ha sottolineato come la questione economica rappresenti un problema significativo: «Non si può vivere dignitosamente con soli 1.200 euro al mese, è questa la vera difficoltà».

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