«Ieri sera qualcuno è passato a trovarci senza annunciarsi e con una irrefrenabile voglia di visitare a tutti i costi il nostro laboratorio». Con un pizzico di ironia gli operatori della cooperativa sociale “Pietra di scarto” che, da anni, opera su un bene confiscato alla mafia a Cerignola, denuncia sui social il furto avvenuto nella notte tra sabato e domenica.
Ignoti si sono introdotti nella struttura infrangendo il vetro di una finestra. Nel romperlo, però, chi ha agito si è anche ferito come fanno notare gli operatori della cooperativa che gestisce il laboratorio di legalità intitolato a Francesco Marcone, vittima innocente di mafia, in cui si producono beni alimentari.
«Speriamo non si sia fatto nulla di grave», commentano i gestori della cooperativa che, sempre senza perdere il sorriso e l’ironia ricordano che «per il futuro, siamo disponibili a visite guidate con tanto di cicerone… Continuiamo a lavorare con il sorriso e con la gioia necessaria. Perché l’antimafia questo è: gioia di vivere».
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, guidati dal comandante Federico Sallusto, che hanno effettuato i rilievi per cercare di risalire al presunto responsabile.