Niente unisce di più di un sorriso (o di un silenzio) scambiato al bar, niente riscalda più del neon di un chiosco aperto in piena notte. Non c’è niente di più interclassista, internazionale e intergenerazionale di un caffè o di un panino mangiato per strada.
È su queste sensazioni che si sviluppa la mostra fotografica “Domani” ospitata nell’ex Palazzo delle Poste fino al 10 dicembre, curata da Pio Meledandri per l’associazione Artemiele.
Gli autori delle foto, Pino Di Cillo e Antonio Nitti, si immergono nella vita degli avventori e cercano nei loro sguardi rubati il senso di un’attesa, svelano speranze, fallimenti, ambizioni. Il tutto con unico elemento comune: il cibo. Come se quel momento passato seduti ad un tavolo sia il punto da cui ripartire, da qui anche il titolo della mostra, “Domani”, quasi a celare l’interrogativo: riusciremo a stare insieme come prima?
Le venti foto sono state scattate infatti prima della pandemia, alcune anche in luoghi oggi diventati simbolo, come l’aeroporto di Bergamo, da cui tutto partì, in quel gennaio 2020. Gli scatti di Di Cillo regalano un viaggio attraverso l’Europa, da Roma ad Amsterdam, passando per Torino e Oslo, quelli di Nitti invece scrutano i segreti della Bari di notte, dal lungomare di Crollalanza a quello di Santa Scolastica, fino a Largo Due Giugno, con l’obiettivo fisso su quei luoghi magici che sono i camioncini dei panini. Quello che viene fuori è un’immagine underground della città, dove il melting pot si mischia alle tradizioni, e il chiosco che ha il sapore degli anni ’80 di colpo si trasforma in un’icona di stile millennial. «Girando nottetempo per le strade di una città che scimmiotta le insonni capitali del mondo», spiega Nitti, «si coglie la preziosa occasione di leggere nei volti dei devoti della “fame chimica” più che il bisogno di nutrirsi quello di ritrovarsi. L’attesa del cibo sotto il bancone elevato al rango di pulpito ieratico, cui protendere collo e aspettative gastroenteriche, diventa un momento di condivisione che porta una umanità eterogenea a confrontarsi da pari».
Nelle immagini firmate da Di Cillo, invece, si percepisce uno sguardo proiettato sul futuro e un’impronta più internazionale, che rievoca colori e scenari alla Hopper.
La mostra, con il patrocinio culturale della Città Metropolitana e l’Università degli Studi di Bari, sarà visitabile nell’ex Palazzo delle Poste fino al 10 dicembre 2020. Orari: da lunedì venerdì 9:00/20:00 – Sabato 8:30/18:00 – domenica chiuso. Ingresso Libero con Green Pass/Mascherina/Distanza sicurezza.