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Traffico internazionale di droga: 70 arresti. Gli stupefacenti dall’Albania a Castro, poi nel resto d’Italia – VIDEO

Ingenti carichi di droga arrivavano dall'Albania a Grotte di Castro, nel Leccese, e venivano poi trasferiti, via terra, a Firenze per proseguire il "viaggio" verso altre regioni d'Italia e in Europa. Sono quattro le organizzazioni criminali che si occupavano del traffico internazionale della droga - cocaina, marijuana, hashish, Mdma, eroina - disarticolate a conclusione di…

Ingenti carichi di droga arrivavano dall’Albania a Grotte di Castro, nel Leccese, e venivano poi trasferiti, via terra, a Firenze per proseguire il “viaggio” verso altre regioni d’Italia e in Europa.

Sono quattro le organizzazioni criminali che si occupavano del traffico internazionale della droga – cocaina, marijuana, hashish, Mdma, eroina – disarticolate a conclusione di un’inchiesta della Dda di Firenze, svolta in stretta collaborazione con la Procura speciale anticorruzione e anticriminalità di Tirana (Spak), con l’Eurojust, l’Europol e l’Interpol.

All’esito dell’inchiesta 70 persone – 68 albanesi e due italiani, 33 raggiunti in Toscana e gli altri nel resto d’Italia – sono finite in carcere, otto ai domiciliari, quattro con obblighi di presentazione in caserma. Tra gli arrestati c’è anche un 30enne, cittadino albanese, residente a Scorrano. L’uomo, trovato in possesso di 50 grammi di hashish, ha tentato di nascondersi in una botola ricavata in cucina, ma è stato trovato.

Le organizzazioni erano gestite da albanesi che agivano tra Italia, Albania, Olanda, Spagna, Germania, Regno Unito, Svizzera. In totale ci sono 83 indagati.

Tra i reati, è contestata l’associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata a traffico e spaccio di stupefacenti, ma il gip ha anche ordinato il sequestro preventivo di beni per 5 milioni di euro per il presunto riciclaggio dei proventi illeciti.

Eseguite perquisizioni a tappeto. Trovati depositi bunker, armi (pistole), il libro mastro del traffico gestito dalle organizzazioni da cui si ricava al momento una stima di 50 chili di cocaina smerciati al mese.

Tra gli indagati ci sono quattro donne: una è la compagna di un capo, un’altra aveva compiti di valutazione della “qualità” delle droghe, era lei a dare disco verde per l’acquisto di partite.

Arrivata in Italia, a Grotte di Castro, la droga veniva trasportata a Firenze dove c’erano depositi di stoccaggio disseminati in garage e cantine. Una base importante è stata scoperta a Casalecchio di Reno, vicino a Bologna dove c’era pure l’officina meccanica di cui si servivano le bande.

Ciascuno dei quattro gruppi criminali aveva compiti complementari di approvvigionamento, distribuzione, logistica. Uno con base a Firenze e nel Mugello, un altro dall’Olanda copriva il Nord Europa e le esigenze di importazione di droga per l’Italia, un gruppo era ramificato in varie città italiane, il quarto si occupava dello spaccio di piazza ed è quello dove compaiono indagati italiani.

L’indagine è partita da un’intuizione dei carabinieri di Borgo San Lorenzo su un sequestro di 2 chili di marijuana in un sottoscala di un palazzo di piazza Muratori a Firenze. Vi sono state piazzate microspie che hanno rivelato che da quello stabile un trafficante agiva a livello internazionale collegato a Olanda, Spagna e Francia.

Da questo primo elemento l’indagine dell’Arma si è ampliata a macchia d’olio coinvolgendo polizie e istituzioni europee fino ai risultati odierni.

Oltre agli arresti, gli inquirenti hanno eseguito anche il sequestro di 200 conti correnti, 30 società commerciali, 18 immobili e altri beni mobili.

Oggi, in Italia, oltre a quelli di Firenze, hanno collaborato all’esecuzione dell’ordinanza i carabinieri di Alessandria, Ancona, Bologna, Brescia, Como, Enna, La Spezia, Lecce, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Milano, Padova, Perugia, Pesaro-Urbino, Ravenna, Rimini, Roma, Siena e Varese, oltre al quarto Nucleo Elicotteri, alle Squadre di Intervento Operativo e alle unità cinofile.

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