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Cronaca

Oltre 2mila reperti archeologici da Taranto al nord Europa: sgominato traffico illegale

Duemila reperti archeologici sono stati recuperati nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla procura di Taranto, chiamata “Taras”.

Le indagini hanno consentito di sgominare un traffico che, partendo dalla città ionica, aveva ramificazioni in Germania, Belgio, Olanda e Svizzera. L’attività è stata condotta dai carabinieri della sezione archeologia del Reparto operativo del Comando per la tutela del patrimonio culturale (Tpc), in collaborazione con la sezione di polizia giudiziaria – aliquota carabinieri della procura della Repubblica di Taranto.
I particolari saranno resi noti, alle 11,30, presso la sede della soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, nella sala dell’ex convento di Sant’Antonio, a Taranto.
Saranno presenti il sostituto procuratore di Taranto, Marco Colascilla Narducci, il procuratore aggiunto, Maurizio Carbone, il comandante dei carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, generale di brigata Roberto Riccardi, il comandante del comando provinciale dei carabinieri di Taranto, Gaspare Giardelli, il comandante del reparto operativo Tpc, colonnello Alessandro Carboni, il comandante della sezione archeologia del reparto operativo Tpc, maggiore Paolo Salvatori e la soprintendente della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, Barbara Davidde.

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