Ammonta a circa due milioni di euro il valore dei beni confiscati dai carabinieri del comando provinciale di Bari – su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia – agli eredi di Ruggiero Lattanzio, elemento di spicco dell’omonimo clan attivo nella provincia di Barletta-Andria-Trani, ucciso il 15 gennaio del 2019, a 58 anni, in un agguato a colpi d’arma da fuoco.
L’uomo è stato più volte condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’ordinanza di confisca è stata emessa dal Tribunale di Bari all’esito delle indagini condotte dai carabinieri del capoluogo pugliese da cui emerge come il patrimonio di Lattanzio, già sequestrato il 21 aprile del 2023 e formalmente intestato ai suoi eredi, sia stato accumulato attraverso il riutilizzo di somme derivanti dal traffico di droga.
La confisca ha riguardato sette immobili, tra cui una villa e tre appartamenti di lusso, due auto e conti correnti bancari per un valore complessivo di oltre 476mila euro.
Nel corso delle indagini, fanno sapere i carabinieri, «sono state dettagliatamente ricostruite le modalità operative attraverso le quali il pregiudicato, coinvolto in attività delittuose sin dagli anni ‘90, ha provveduto a “ripulire”, anche per il tramite dei suoi congiunti, i proventi illeciti, derivanti dai suoi traffici, in netta discrasia con i redditi dichiarati ai fini delle imposte».
I militari evidenziano che si tratta del primo provvedimento di confisca in Puglia, e tra i primi in Italia, eseguito nei confronti degli eredi.