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Taranto, lavoratrice licenziata a Natale. Il sindacato: «È rappresaglia»

Ha ricevuto la lettera di licenziamento a due giorni dal Natale, per una «inesistente segnalazione di lamentele circa il suo operato da parte del comando della Polizia municipale di Taranto». Accade nel capoluogo ionico dove la Nial Mail, società di recapito della corrispondenza che opera per conto di Poste italiane, Comune, Tribunale, Asl e altri…
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Ha ricevuto la lettera di licenziamento a due giorni dal Natale, per una «inesistente segnalazione di lamentele circa il suo operato da parte del comando della Polizia municipale di Taranto». Accade nel capoluogo ionico dove la Nial Mail, società di recapito della corrispondenza che opera per conto di Poste italiane, Comune, Tribunale, Asl e altri enti pubblici, ha licenziato una lavoratrice per quella che il sindacato Usb Lavoro Privato di Taranto definisce una «rappresaglia».

La donna ha prestato la propria attività per oltre dieci anni e «quando ha deciso di iscriversi all’Unione Sindacale di Base insieme ad altri colleghi, è diventata destinataria prima di una sospensione cautelare e poi di una lettera di licenziamento», scrive Francesco Marchese, dell’Usb Lavoro Privato Taranto.
«Per noi si tratta di una vera e propria rappresaglia che si compie con l’atto finale – spiega l’Unione sindacale di base -, quello che, a poche ore dal Natale, che dovrebbe essere per tutti un momento di serenità e condivisione, mette fine al periodo di lavoro della lavoratrice, nonostante sia stato lo stesso Comando della PM di Taranto, nella persona del comandante, Colonnello Michele Matichecchia, ad accertare e rendere nota l’estraneità della stessa alle segnalazioni pervenute».
Nel giorno del suo licenziamento, i colleghi, al termine dell’orario di lavoro, hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla sede dell’azienda. «Per quanto ci riguarda, procederemo con ogni mezzo a pretendere giustizia nei confronti di una lavoratrice la cui unica colpa è quella di aver rivendicato i propri diritti e quelli dei suoi colleghi», si legge nella nota dell’Usb: «Nei prossimi giorni depositeremo ricorso in tribunale contro questo assurdo, ingiusto e feroce licenziamento e daremo luogo a manifestazioni in solidarietà della lavoratrice e  per continuare ad invocare l’intervento delle istituzioni pubbliche (committenti della Nial Mail) perché facciano sentire il loro ruolo a tutela dei cittadini ed impediscano che società come questa possano violare indisturbate norme di legge e di contratto», conclude Marchese.

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