Gli abitanti del quartiere Tamburi di Taranto dovranno essere risarciti dal direttore dell’ex Ilva per l’emissione delle polveri di carbone che hanno impedito di godere pienamente degli immobili e danneggiato la vita relazionale dei residenti.
È quanto ha stabilito la Corte di Cassazione confermando la condanna al risarcimento del ricorrente che, come gestore dell’impianto, rivestiva una posizione di garanzia e poteva predisporre i rimedi per impedire la diffusione delle polveri, che avevano superato i limiti consentiti per 35 volte l’anno, dall’autunno 2009 al luglio 2012.
A riportare la notizia è il Sole 24 Ore sul quotidiano di oggi. Oltre all’imbrattamento delle facciate e la limitata possibilità di aprire porte e finestre, sarebbe stata compromessa anche la possibilità di usare terrazze e balconi.
Per la Suprema Corte il danno è pari al 5% del valore degli immobili.