Dopo 21 giornate di campionato il difensore del Taranto più presente è Davide Derosa, terzino sinistro aitante e dotato di una evidente facilità di tiro. Sono 20 le volte in cui è stato chiamato in causa per un totale di 1635 minuti. Anche un gol all’attivo, quello tanto discusso con l’Atletico Acquaviva durante l’andata della seconda fase della Coppa Italia. Realizzò la rete del 4-1 con una conclusione da oltre 50 metri. Porta centrata e risultato lievitato.
Sui calci di punizione da battere in posizione defilata è spesso sul pallone. Il minimo sindacale è una botta che centra i pali, com’è accaduto nell’ultima uscita con la Nuova Spinazzola: barriera superata, ma respinta dell’estremo difensore ospite. Probabilmente se provasse a tirare di più dalla distanza non è escluso che la squadra e lui stesso si giovino di quale marcatura in più e che adesso farebbe molto comodo.
Il capitano
Al secondo posto c’è Fabio Delvino, il capitano. In 19 occasioni la fascia è stata vista muoversi assieme al suo braccio destro per un totale di 1565 minuti. Nessuna rete per il centrale di difesa, ma tante chiusure e prese di posizioni fondamentali per sventare gli attacchi altrui. Nelle ultime partite ha conosciuto qualche panchina, ma fa parte del gioco. Ritroverà di certo maggiore spazio perché mancano ancora 17 partite alla fine del campionato e poi si potrebbero aggiungere anche i playoff e altre partite di Coppa Italia.
Sul podio del giocatori più volte titolari sale Christian Hadziosmanovic che di presenze ne ha 18, equivalenti a 1422 minuti trascorsi sui terreni di gioco. A volte stoicamente, perché è stato ostacolato da una caviglia capricciosa. Nulla da sottovalutare poiché da buon terzino destro, nella difese a quattro di Ciro Danucci prima e Luigi Panarelli poi, ha il compito di spingere e di andare al cross. Non a caso è stato autore di diversi passaggi vincenti e di un gol con il Foggia Incedit. Nel suo lavoro è anche favorito dalla capacità di giocare più avanzato, per cui in un 3-5-2 è sulla linea dei centrocampisti. Di chilometri può ben dire di averne macinati tanti.
Konatè
La medaglia di legno, invece, spetta a Dramane Konatè. L’ivoriano ha collezionato 15 presenze, per un totale di 1063 minuti. Un distacco non indifferente dai compagni che lo precedono, ma la spiegazione è una: gli infortuni. Di tanto in tanto hanno fatto capolino costringendolo ad alzare bandiera bianca. Tuttavia fare a meno di un difensore centrale così roccioso è praticamente impossibile.










