La partita di Galatina, terminata in parità sul punteggio di 1-1, restituisce al campionato un Taranto più umano. Nelle prime quattro uscite, infatti, la squadra aveva sempre vinto, mentre due giorni fa è stata fermata per la prima volta. Quando non è possibile vincere, allora è meglio non perdere e inconsciamente il gruppo guidato da Ciro Danucci ha fatto sua questa massima. Il punto conquistato al “Giuseppe Specchia” è di gran valore, perché ottenuto in rimonta contro avversari che hanno corso tanto. Tenere a bada Martano e Valentini è stato un lavoraccio e non sempre è stato possibile riuscirci, come nell’occasione del vantaggio galatinese.
La reazione
I rossoblù hanno mostrato i muscoli dalla mezz’ora in poi quando hanno pressato, accorciato le distanze, chiuso le linee di passaggio e, soprattutto, alzato i ritmi. Sono bastati tre minuti per procurarsi il calcio di rigore, per atterramento di Souaré lanciato a rete, e poi trasformato con freddezza da Gaetano Dammacco alla prima marcatura stagionale. Nella ripresa subito un brivido, poi i rispettivi cambi hanno riportato in equilibrio il confronto. Anzi i rossoblù hanno avuto una clamorosa possibilità con Boze Vukoja, a una manciata di minuti dal termine, per spostare l’ago della bilancia e farla pendere dalla propria parte.
L’attaccante ionico, però, ha colpito la palla eccessivamente di interno scagliandola a lato. Non preciso il mancino, così come in casa con la Unione Sportiva Bisceglie giovedì scorso. In quel caso la sfera si stampò contro il palo e per fortuna l’errore risultò ininfluente sul risultato. Questa volta lo è stato, ma resta l’altra faccia della medaglia, perché il giocatore ha la capacità di ritagliarsi lo spazio e di racimolare il tempo per concludere a rete. I gol arriveranno in barba a legni e centimetri fuori misura. Giocare ogni tre giorni è deleterio e costituisce la premessa di partite infarcite di un minore tasso di lucidità.
Ecco perché gli ultimi innesti di Cristian Hadziosmanovic e dello stesso Vukoja sono fondamentali per fare rifiatare alcun dei compagni sinora sempre impiegati. Entrambi devono mettere nelle gambe minuti sufficienti per entrare a regime. Il primo è stato impiegato per 165 minuti nelle ultime due sfide di campionato, il secondo per 70. Comunque un minutaggio sottratto ai compagni e quindi il contributo è più che evidente.
Verso il Brindisi
Probabilmente troveranno spazio anche in Coppa Italia, competizione in cui il club del presidente Vito Ladisa vorrebbe arrivare sino in fondo. Superare il primo scoglio darebbe alla squadra ulteriore fiducia nei propri mezzi. Soprattutto perché il passaggio di questo primo turno avverrebbe ai danni del Brindisi, considerata dai più una delle squadre meglio assortite e attrezzate per il salto di categoria. Vincere servirebbe a consegnare al Taranto un vantaggio di tipo psicologico contro una delle dirette concorrenti, ma lancerebbe un messaggio importante al campionato. Al “Fanuzzi”, giovedì, la valenza dello scontro, è dunque doppia.