Negli occhi di Danilo Pagni, neo direttore sportivo del Taranto, brilla ancora l’impresa di Ugento. Il 3-2 in rimonta sul Taurisano suona come la migliore delle scosse, che il gruppo potesse ricevere. Anzi se l’è data in modo endogeno, con le proprie forze, dopo gli stimoli e le sollecitazioni esterne a seguito del recente cambio in panchina da Ciro Danucci a Luigi Panarelli. Le risposte richieste al gruppo sono quelle mostrate nell’ultima parte della gara disputata in Salento. Tutto ciò parte del processo di crescita di una squadra e di una società giovane, che vuole vincere. Come sempre per centrare gli obiettivi più prestigiosi, poi, bisogna lavorare costantemente e i risultati arriveranno.
La cura secondo il ds Pagni
Pagni lo ricorda a sé stesso e a tutti coloro che amano i colori rossoblù: «Quanto sta accadendo al Taranto è paragonabile a quanto avvenuto in diverse altre realtà, come Messina, Catania, Perugia. La cura migliore – afferma – per ottenere il massimo e per risalire è restare compatti. L’arrivo a Taranto della famiglia Ladisa è stata un’opportunità, a cui va aggiunta la costruzione del nuovo stadio Iacovone. Nel dramma subito dalla città di Taranto questi due fattori costituiscono nuova linfa per tutto l’ambiente. L’Eccellenza è una categoria difficile, ma ci stiamo organizzando per riportare il Taranto dove merita e per ridare dignità sportiva al popolo tarantino. Da parte mia ci sarò sempre con tutta la schiettezza possibile».
Il talento di Loiodice
Su Nicola Loiodice, il trascinatore di Ugento, ha le idee chiare: «Nicola è un talento puro e adesso sta vivendo il suo momento migliore. È un peccato che – prosegue Pagni – un giocatore del genere, così forte e completo, sia uscito tardi. Mi sorprende in tutto, soprattutto nella sua freddezza e maturità. Mi ha colpito, inoltre, la sua capacità e voglia di mettersi a disposizione del gruppo e di collaborare con tutti». La prova con il Taurisano è stata perfetta: «Si è sobbarcato un grandissimo rischio, perché – conclude – non era nelle migliori condizioni, eppure è subentrato pur non essendo al 100%. Ha dato tutto sé stesso e anche tanto cuore per la causa. Tutto ciò a prescindere dal talento che è suo e non glielo può togliere nessuno. Ce lo teniamo stretto, perché ha sposato questo progetto come meglio non avrebbe potuto. Ha avvertito la responsabilità che la società e la piazza gli hanno dato e riconosciuto e questo servirà da sprone. Sono convinto che ci farà divertire molto». Non resta che continuare su questa strada.









