Il Taranto di Luigi Panarelli debutterà domani pomeriggio alle 14,30 al «Totò Cezzi» di Novoli. Vi giocherà i primi novanta minuti del triangolare eliminatorio di semifinale della Coppa Italia e sarà opportuno partire con il piede giusto per tornare a sorridere. Il neo tecnico rossoblù predilige, come il suo predecessore, il 4-2-3-1.
Il passato rossoblù
Lo ricorderanno i tifosi, che cinque stagioni fa riconobbero in questa disposizione un marchio di fabbrica del suo modo di approcciarsi alle partite. Il suo Taranto giocava bene e con una spiccata propensione offensiva. Al tempo stesso, però, riusciva a garantire una buona solidità difensiva. Esattamente la stessa mancata nelle ultime uscite e che ha prodotto qualche pareggio di troppo. Nel suo Taranto in Serie D giocavano calciatori che costruirono una famiglia.
Un gruppo che sfiorò tramite i playoff la promozione in Serie C. Partendo dagli interpreti, in porta si destreggiava Antonino, che adesso difende i pali del Brindisi. I quattro della linea difensiva erano Lanzolla e Di Bari, mentre sugli esterni agivano Pelliccia a destra e Ferrara a sinistra. Dei quattro del pacchetto di retroguardia, Lanzolla è attualmente compagno di squadra di Vittorino. I due della mediana erano gli ex Cavese Massimo e Manzo, mentre sulla trequarti agivano Di Senso, D’Agostino e Oggiano. La punta era Ciro Favetta, che si alternava con Croce.
Voglia di vincere
Gli attori dell’attuale Taranto sono naturalmente diversi, ma in comune c’è un tecnico che ha tanta «fame» di vincere e smania dalla voglia di iniziare a farlo già da domani in Coppa Italia.









