Il Taranto si lecca le ferite dopo il 3-3 interno contro il Novoli, un pareggio che pesa come una sconfitta per l’andamento del match. Eppure la gara si era messa nel migliore dei modi: dopo appena due minuti Losavio aveva sbloccato il risultato, mentre al 23’ Aguilera aveva firmato il raddoppio. Danucci, che ha potuto contare sull’esordio di Loiodice, ha confermato il 4-2-3-1 schierando alle spalle di Aguilera Labianca, Losavio e lo stesso Loiodice, subito positivo per personalità e sacrificio. Ottima anche l’intesa tra Losavio e Aguilera, meno brillante invece Labianca, apparso in difficoltà sulla destra. Sul 2-0 il Taranto ha avuto diverse occasioni per chiudere il match, ma il Novoli ha avuto il merito di crederci, approfittando di alcune leggerezze difensive e trovando il 2-2 tra fine primo tempo e inizio ripresa. La reazione rossoblù è arrivata con una splendida rovesciata per il 3-2, ma da lì in poi la gara è cambiata.
L’altra faccia della medaglia
L’ingresso di Marino per Aguilera e il passaggio al 4-3-3 non hanno dato i frutti sperati: senza il centravanti spagnolo la squadra si è abbassata, perdendo profondità e soffrendo sulle palle inattive. Con Losavio e Loiodice a corto di energie, il Taranto ha smesso di spingere e nel recupero è arrivata la beffa con il gol di Milanese, che ha trasformato una vittoria quasi certa in un’occasione persa, aggravata dai risultati favorevoli dagli altri campi. Ora bisognerà analizzare gli errori e fare mea culpa, perché questo 3-3 rappresenta una lezione severa. Giovedì, di nuovo contro il Novoli in Coppa Italia, serviranno lucidità e una risposta immediata, considerato anche il cambio di guida tecnica con il ritorno di Gigi Panarelli sulla panchina ionica.










