Il primo dato che emerge dal voto al primo turno per il sindaco e il Consiglio comunale è che anche unendo i voti di Piero Bitetti e Annagrazia Angolano da un lato e da Francesco Tacente e Luca Lazzàro dall’altro, che in sostanza si equivalgono, nessuno avrebbe superato il 50% più uno dei voti e sarebbe stato necessario comunque il ballottaggio, per la presenza del civico Mirko Di Bello e di Mario Cito che hanno raggranellato rispettivamente il 5% e l’uno per cento delle preferenze.
Non bisogna tuttavia cadere nel semplicistico ragionamento che i voti della candidata del M5s andranno tutti automaticamente al centrosinistra mentre quelli di Lazzàro, candidato di FdI, FI, Pli e Noi Moderati andranno a Tacente. Se per la prima ipotesi, infatti, bisognerà attendere venerdì l’assemblea pubblica che il movimento ha convocato per confrontarsi con attivisti e cittadini, la seconda è decisamente più complessa.
Le forze di centrodestra fin da subito hanno bocciato l’estrema eterogenesi della coalizione a sostegno di Tacente e il supporto al ballottaggio non è affatto scontato (ne parliamo qui sotto). C’è una settimana per ufficializzare eventuali apparentamenti. Di Bello ha lasciato voto libero, invitando i suoi a votare per chi ha «meno rappresentanti della cattiva amministrazione precedente».
Gli appelli
Piero Bitetti, politico con diverse esperienze partitiche alle spalle, riparte dal 37%, undici punti in più dell’avversario. Dovrà impegnarsi a intercettare la preferenza di quei 45 tarantini su cento che al primo turno, nonostante sei candidati a sindaco e circa 840 al Consiglio comunale, non si sono mossi da casa.
L’esponente di Con dovrà anche fare i conti con chi, pur votando liste e candidati della sua coalizione ha scelto di votare un altro candidato sindaco. Ci sono ben quattro punti percentuali di differenza tra i voti di Bitetti e quelli ottenuti dal centrosinistra. Ed anche Tacente è risultato “antipatico” all’1,5% degli elettori della sua coalizione al primo turno.
Bitetti, dal canto suo, già da ieri ha avviato la sua moral suasion verso il M5s, dichiarandosi disposto al dialogo e spiegando che anche le posizioni sul caso dell’ex Ilva non sono così distanti. Tacente, invece, ha lanciato un messaggio alle altre forze politiche presentandosi come la «vera novità», contrapposta a «chi è in politica da 25 anni».