Il giudice della prima sezione civile del Tribunale di Taranto, Claudio Casarano, ha rigettato il ricorso Emanuele Di Todaro (ex esponente del Pd) contro Vicenzo Di Gregorio, consigliere regionale e comunale del Partito democratico del capoluogo ionico fino allo scioglimento dello scorso febbraio.
Per il giudice «non c’è alcuna incompatibilità tra il mantenimento contestuale delle cariche di consigliere regionale e comunale. Anzi, nell’ordinamento generale si configura come un diritto soggettivo pubblico intangibile».
Con l’azione giudiziaria dinanzi al Tribunale, Di Todaro chiedeva, ai sensi dell’articolo 1183 del Codice civile, di fissare un termine entro il quale Di Gregorio avrebbe dovuto decidere se optare per la carica di consigliere regionale o per quella di consigliere comunale. Presumendo il mantenimento della carica regionale, Di Todaro sarebbe subentrato a Di Gregorio nel consiglio comunale di Taranto, in qualità di primo dei non eletti nella lista del Pd. Nel frattempo il Consiglio comunale è decaduto, ma il giudizio ha proseguito il suo iter fino alla conclusione.
«La richiesta di Di Todaro – sottolinea in una nota Di Gregorio – è stata bocciata in maniera netta e inequivocabile. Infatti, nel dispositivo il giudice spiega chiaramente che qualora vi fosse stata violazione dello Statuto regionale e nazionale del partito, al più sarebbero state previste delle sanzioni ma non di certo l’obbligo di rinunciare alla carica pubblica».
Si chiude, osserva infine il consigliere regionale (che si ricandida alle amministrative di Taranto), «una battaglia giudiziaria rivelatasi priva di alcun fondamento, servita soltanto a esacerbare un clima politico già carico di tensioni».