«Apprendiamo con profonda tristezza la notizia della tragica scomparsa di Francesco D’Alò, operaio originario della nostra terra, vittima di un incidente sul lavoro avvenuto questa mattina sulla tangenziale di Bologna». Con queste parole il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, ha espresso il cordoglio dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità per la morte del concittadino.
Francesco D’Alò (omonimo ma non parente del sindaco), originario della cittadina delle ceramiche, è stato tragicamente investito da un furgone mentre era impegnato in un cantiere sulla tangenziale di Bologna, dove stava segnalando dei lavori in corso.
«A nome dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità di Grottaglie, esprimo il più sentito cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia di Francesco, ai suoi cari, ai colleghi e a quanti gli volevano bene – ha aggiunto il primo cittadino -. La sua morte ci colpisce profondamente e ci ricorda, ancora una volta, quanto sia urgente garantire condizioni di sicurezza adeguate per tutti i lavoratori, in particolare per coloro che operano in contesti ad alto rischio come i cantieri stradali».
Sindacati proclamano sciopero
In seguito al tragico incidente, le sigle sindacali Fillea-Cgil, Feneal-Uil, Fim-Cisl, Uilm-Uil e Fiom-Cgil di Bologna hanno proclamato due ore di sciopero in uscita per tutti i lavoratori dei settori dell’edilizia e della metalmeccanica per la giornata di domani, venerdì 11 aprile 2025.
Contestualmente allo sciopero, è stato organizzato un presidio che si terrà alle ore 14:30 presso la rotonda di via del Triumvirato, in prossimità dell’uscita 4 della tangenziale di Bologna, luogo dell’incidente.
In una nota congiunta, i sindacati hanno espresso la loro ferma condanna per l’ennesima morte sul lavoro, definendo la mancanza di sicurezza un «fattore strutturale, se non strategico, del modo di fare impresa in questo paese». Hanno aggiunto che «i morti sul lavoro sono nei fatti un rischio calcolato di questo sistema produttivo», sottolineando come la vita dei lavoratori venga continuamente posta in secondo piano rispetto ai profitti delle imprese.