«È chiaro che essendosi fermato un altoforno e non potendo ripartire con la produzione, avremo una produzione dimezzata rispetto a quanto era stato pianificato e concordato anche con i sindacati, con l’accordo raggiunto con loro sulla gestione della cassa integrazione». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, tornando a parlare dell’ex Ilva di Taranto a margine di Investopia a Milano.
Rispondendo a chi gli chiedeva se con lo stop all’altoforno 1 dell’ex Ilva di Taranto in seguito all’incendio del 7 maggio ci potessero essere ulteriori esuberi per il personale dell’impianto Urso ha evidenziato che «metà produzione, significa metà occupati rispetto a quanto programmato».
L’incontro a Palazzo Chigi
Lunedì, intanto, ci sarà il “tavolo Taranto” «con tante imprese importanti al Mimit, a cui parteciperà anche la Regione Puglia, in cui faremo il punto su alcuni progetti di queste imprese, che intendono insediarsi nel polo di Taranto a fianco e grazie alla ripresa siderurgica. E queste imprese hanno progetti molto significativi che possono contribuire anche, ovviamente, per le proprie ricadute occupazionali», ha detto Urso.
«Successivamente – ha ricordato – mercoledì incontreremo a Palazzo Chigi sindacati sul tema specifico della sostenibilità dell’ex Ilva anche per capire con loro quali possono essere gli interventi immediati da realizzare per sopperire a quanto accaduto».
