L’acciaio tarantino a stelle e strisce. Alla chiusura delle offerte per il siderurgico ex Ilva, l’americana «Flacks Group» mette sul piatto un euro per rilevare lo stabilimento tarantino e al contempo prevede investimenti per portare la produzione a 4 milioni di tonnellate l’anno. L’annuncio arriva da una intervista all’agenzia Bloomberg. Secondo l’intento del gruppo, il governo italiano manterrebbe una quota del 40 per cento, che Flacks acquisterebbe in futuro per una cifra compresa tra 500 milioni e 1 miliardo di euro.
La prospettiva
Il piano annunciato dagli americani prevede una forza lavoro di 8.500 operai senza farsi scoraggiare dai problemi legati all’inquinamento ambientale, che richiederanno un costoso risanamento. Inoltre, il colosso americano vede grandi potenzialità in un impianto «dotato di porto, forza lavoro esperta e una domanda stabile per l’acciaio prodotto». Resta da capire l’offerta dell’altro gruppo statunitense Bedrock mentre ci sono altri due gruppi che per ora hanno chiesto un accesso alla due diligence.
Le parole del ministro
La giornata di ieri si era aperta con le parole del ministro Adolfo Urso che aveva teso la mano alla possibilità di un intervento pubblico per l’ex Ilva. «Ho sempre detto che una partecipazione pubblica poteva esserci se richiesta dal soggetto privato in corsa per la gara di acquisizione, e quindi ove necessario può scendere in campo un investitore pubblico che rafforzi un eventuale piano di investimenti.
La società a partecipazione pubblica potrebbe anche intervenire all’interno della procedura di gara», aveva sostenuto il ministro in audizione al Senato, sottolineando come: «Con il tipo di gara in corso è sempre possibile che un soggetto si presenti purché abbia una proposta migliorativa rispetto a quella in campo». Comunque, ha sottolineato Urso, la partecipata pubblica avrebbe una funzione di finanziamento e il privato avrebbe il ruolo del partner industriale. In ogni caso l’intervento pubblico avverrebbe «solo se richiesto dal soggetto privato» come sostegno e accompagnamento nella fase degli ingenti finanziamenti necessari per la riconversione green e il rilancio del gruppo.
L’accordo
Intanto, è stato presentato l’Accordo Quadro – siglato dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Teodoro Valente, il commissario unico per la bonifica delle discariche e dei siti contaminati, Giuseppe Vadalà, e commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, Vito Felice Uricchio – che prevede tra l’altro «una potente e sinergica azione di monitoraggio e controllo sull’area vasta di Taranto». In questo contesto «La collaborazione capitalizzerà l’immenso potenziale offerto dal telerilevamento spaziale e dalle eccellenze italiane in materia. Grazie alla visione sinottica e alle acquisizioni ad alta frequenza dei sensori satellitari, sarà possibile potenziare esponenzialmente le attività di monitoraggio ambientale, essenziali per valutare lo stato di contaminazione, l’efficacia degli interventi di bonifica e l’evoluzione temporale dei siti».








