Il sindaco di Taranto Piero Bitetti parteciperà, domani, alla riunione con le istituzioni territoriali convocata dal ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, per discutere del futuro dell’ex Ilva.
Ad annunciarlo è lo stesso primo cittadino del capoluogo ionico in una nota in cui definisce «pienamente comprensibile e legittima la linea finora adottata dalle organizzazioni sindacali» che, stamattina, hanno sospeso uno sciopero a oltranza convocato due giorni fa. Quarantotto ore durante le quali, i lavoratori tarantini, hanno bloccato e presidiato statali e strade nei pressi dello stabilimento ex Ilva.
«Le loro proteste – afferma Bitetti – rappresentano un segnale drammatico che le istituzioni non possono ignorare. Condividiamo le loro motivazioni, non si può dividere Nord e Sud, non si può pensare ad uno “spezzatino”, e non si può slegare il tavolo dall’ampiezza del ragionamento. Sarò a Roma in primis per dare voce a queste preoccupazioni e per sostenere una soluzione che tuteli lavoratori, ambiente e futuro della città».
Il sindaco di Taranto annuncia che domani «intendo aprire un nuovo capitolo nella complessa vicenda dell’ex Ilva. Chiederò innanzitutto al ministro Urso di fornirci un quadro puntuale e trasparente degli investimenti, o potenziali investimenti, destinati a Taranto. Più volte, anche in sedi ufficiali, si è fatto riferimento a nuove realtà pronte a investire nella nostra città: è arrivato il momento di conoscere nel dettaglio la natura, la consistenza e i tempi di queste opportunità economiche. I posti di lavoro che quasi certamente andranno perduti devono essere compensati con nuove iniziative produttive, calibrate sulle competenze e sulle caratteristiche della forza lavoro in uscita».
Contestualmente, prosegue Bitetti, «intendo proporre l’istituzione di un “Tavolo Taranto” stabile, sotto il coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non limitato al solo Ministero del Made in Italy, ma esteso al Ministero dell’Ambiente e al Ministero dell’Università e della Ricerca. Solo mettendo insieme, con continuità, queste componenti (sviluppo economico, riconversione ambientale, innovazione, ricerca e formazione) possiamo costruire una visione unitaria e credibile del futuro non solo dell’ex Ilva, ma dell’intera città. La diversificazione economica non può più essere un principio astratto: deve diventare un percorso operativo, con progetti, risorse e tempi certi, capace di trattenere i nostri talenti, formarli e offrire loro opportunità concrete qui, sul territorio», conclude il sindaco di Taranto.










