Il Taranto ha vinto in scioltezza il derby della provincia ionica con il Massafra. Il 3-0 non ammette repliche e anzi il punteggio avrebbe potuto assumere una dimensione diversa se i rossoblù non avessero pensato bene di rallentare vistosamente il gioco. I 90 minuti sono stati in discussione soltanto per un decimo e per una finestra temporale di pochi secondi tra la prima e la seconda marcatura di Aguilera. Frangenti in cui è salito in cattedra Luca De Simone.
Il grande intervento
L’estremo difensore ionico è stato reattivo al punto giusto e ha dimostrato di essere cresciuto e di avere compreso come migliorare i suoi punti deboli per trasformarli in punti di forza. Al gruppo ha dato la sicurezza necessaria per permettergli di esprimersi al meglio. Balza all’occhio, di sicuro, la grande parata del minuto 19. Su un’uscita palla al piede non perfetta, si è ritrovato lontano dai pali. Nazzaretto ha cercato di beffarlo con un pallonetto da quasi quaranta metri. De Simone è scattato all’indietro nel tentativo di recuperare la posizione più consona per tentare la parata. Pochi passi, sguardo alto mentre la palla era sempre più vicina, poi lo slancio e il volo per depotenziare l’astuto tentativo dell’avversario. Contromossa vincente e il vantaggio, maturato otto minuti prima per merito dell’accoppiata Calabria-Aguilera, era salvo. Sarebbe stato l’1-1 e l’ottima parata ha evitato il peggio. Una vera sfida tra under, visto che il numero uno dei tarantini è nato nel settembre 2006, mentre l’omologo giallorosso è del febbraio 2007. Nel resto della gara De Simone è stato poco impiegato, limitandosi a svolgere una normale amministrazione con qualche presa alta. Ha richiamato i compagni alle marcature preventive, ma più in generale è sempre apparso concentrato senza subire distrazioni di alcuna sorta. Il che sarebbe stato facile in una sfida dall’esito scritto già alla mezz’ora, quando il Taranto era avanti di due reti.
Evidente crescita
Questa prestazione fa il paio con la precedente nel corso dell’incontro con il Canosa, di domenica scorsa, vinto per 3-1. A superarlo soltanto il compagno di squadra Roberto Marino, che lo ha infilato nel tentativo di liberare l’area di rigore. Su Di Piazza, poi, una ottimo intervento sul suo palo. Una rondine non fa primavera, forse anche due, ma è innegabile la crescita del portiere dei tarantini. Il ruolo di ultimo baluardo resta tra i più delicati e un errore commesso trova ampia eco a differenza di quanto potrebbe avvenire per un giocatore di movimento. Bisogna soltanto continuare così. A cominciare dalla prossima gara contro il Foggia Incedit, ultimo in classifica e a cui seguirà, domenica 23, il difficile incontro con i salentini dell’Atletico Racale.










