Dopo che il candidato sindaco del centrosinistra ionico, Piero Bitetti, ha fatto suoi i punti “ritenuti fondamentali dal M5s, come reddito di cittadinanza comunale, piano casa, no al rigassificatore in porto, no all’Aia per l’ex Ilva basata su produzione a carbone per 12 anni, no ad un impianto di recupero fanghi nel porto, l’assemblea pubblica del movimento, con cittadini, candidati e iscritti, ha dato all’elettorato pentastellato l’indicazione di votare per Bitetti al ballottaggio. «Il nostro obiettivo è contrastare quella politica fatta di caminetti e accordicchi nelle segrete stanze, di decisioni non condivise che vanno sopra la testa dei cittadini. Ci abbiamo sempre messo la faccia e abbiamo chiesto pubblicamente e in modo trasparente alla coalizione di Bitetti, di impegnarsi a realizzare i temi che avevamo posto alla sua attenzione. Sono i cittadini che hanno discusso e approvato questo percorso in assemblea», spiega Annagrazia Angolano, candidata sindaco che al primo turno ha ottenuto l’11 per cento delle preferenze.
Si al voto, no all’alleanza
Angolano e il vicepresidente del movimento, Mario Turco, sono stati chiari: «l’accettazione dei temi da parte di Bitetti non determinerà il nostro ingresso nella futura maggioranza o nella futura Giunta. Noi resteremo in opposizione, vigilando affinché l’impegno sui nostri temi identitari, preso pubblicamente da Bitetti, venga mantenuto se dovesse diventare sindaco». Il movimento ha così rinunciato ad ottenere tre consiglieri al posto di uno solo e, pare, alla carica di vicesindaco. L’obiettivo principale, resta «evitare che la città finisca nelle mani del centrodestra e degli ex amministratori vicini all’ex sindaco Melucci. Non vogliamo vedere Vannacci e Salvini festeggiare dal balcone di Palazzo di Città. È una scelta, quella dell’assemblea e della nostra comunità, di responsabilità e nell’interesse della città poiché la destra, che oggi è al governo nazionale, vuole riportare indietro di anni la città su temi ambientali, sociali, economici e culturali».
Lo scenario
Archiviato il voto del primo turno, ora i riflettori sono puntati sulle strane alchimie della politica e si cerca anche di recuperare quell’oltre 54 per cento che non si è recato alle urne il 25 e 26 maggio. Bitetti riparte dal 37% (ma la coalizione ha ottenuto ben 4 punti percentuali di più) e punta a intercettare i voti del M5s. Tacente si è fermato al 26% ma correva solo con Lega, Udc e civiche. Ora il resto del centrodestra (FdI, FI e Noi Moderati) gli porta in dote potenzialmente il 19,4% di Luca Lazzàro al primo turno. Non è affatto scontato, tuttavia, che gli attivisti del M5s vadano a votare per Bitetti su una scheda dove manca il simbolo del movimento, così come sono piuttosto evidenti i mal di pancia circolanti nel centrodestra, specie in FdI, per l’apparentamento con Tacente. La coalizione ha perso per strada il Pli che si è sfilato.