Il Lecce, vincitore del campionato cadetto, strappa anche il plauso di un suo ex direttore sportivo Carlo Regalia, che però dell’esperienza nel club giallorosso serba, parole sue, un «ricordo decisamente negativo».
Il dirigente lavorò in Salento durante la stagione 2005-06 in qualità di responsabile dell’area tecnica. Il Lecce retrocesse in serie B. «Ero in ottimi rapporti coi dirigenti – ricorda Regalia -, però ero estremamente a disagio perché la squadra era ancora quella dell’anno precedente, però i risultati sono stati inferiori a quelli che sia la società, che i tifosi si aspettavano».
L’elogio, dunque, alla squadra allenata da Marco Baroni, che l’altra sera, allo stadio “Via del Mare”, ha compiuto l’atteso salto di categoria battendo il Pordenone: «Giudicare da lontano è difficile, però secondo me hanno fatto molto bene, hanno fatto un campionato eccellente, sono sempre stati a livelli alti e alla fine sono riusciti a vincere. Non era semplice questo campionato. Anche perché c’erano diverse squadre estremamente competitive».
Regalia, lombardo classe 1934, ha lavorato soprattutto al Bari. Negli anni Settanta fu direttore sportivo dei biancorossi, fino ai primi Ottanta; poi durante i Novanta in qualità di direttore generale. Fino al 2003. Poi la stagione nel Lecce. Il suo raffronto tra i “galletti”, freschi di promozione in serie B, e i “lupi”: «Sono squadre che negli ultimi anni hanno sempre giocato in categorie superiori, quindi stanno tornando ai livelli che si meritano. Perché son due città molto attaccate al calcio, importanti, le cui squadre hanno molto seguito. Le loro sono promozioni che fanno piacere anche alle squadre importanti delle città del Nord. Lecce e Bari sono squadre di una certa importanza, diciamo di medio valore, però rette da società serie, il loro tifo è notevole. Quindi fa piacere a tutti che giochino ad alti livelli». Dunque: «Due città amanti del calcio, che meriterebbero di andare in serie A e di rimanerci per tutta la vita».