Il Lecce visto con gli occhi di una allenatrice di calcio. Quelli di Vera Indino, che da anni guida il Lecce Women, compagine che milita nel campionato femminile di serie C. E che è al comando della classifica, in virtù di sei vittorie in altrettante partite. L’ultima, domenica scorsa, conseguita per tre gol a due in casa del Palermo. Diciotto reti realizzate, cinque subìte. Primo posto in coabitazione con la Res Roma. Vera e le sue ragazze seguono le partite del Lecce attraverso il televisore mentre viaggiano in pullman tornando dalle trasferte. Talvolta l’allenatrice riesce a vederle al “Via del Mare”. Dunque osserva attentamente la truppa del collega Marco Baroni. Il suo giudizio: «Il Lecce sta convincendo, perché in tutte le partite che ha disputato fino a oggi non si è mai fatto schiacciare dall’avversario, a parte durante l’ultimo quarto d’ora contro l’Inter e l’ultima fase dell’incontro con la Fiorentina. Ha cercato sempre di giocarsela alla pari con ogni avversario. Ed è riuscito a fare risultato a Napoli, contro una squadra che sta dimostrando in Europa di giocare ad altissimi livelli. E con la Roma, il Lecce, se non avesse subìto i due torti arbitrali, non avrebbe perso la partita. E se avesse avuto un po’ più di coraggio contro l’Inter, sarebbe riuscito, alla prima giornata di campionato, a portare a casa il risultato. E poi le partite del Lecce sono piacevoli». Salentini promossi da Vera Indino, la quale però evidenzia l’ormai noto tasto dolente:«La squadra giallorossa deve migliorare, secondo me, l’ultimo passaggio sotto porta ed essere più cinica, perché riesce a creare diverse occasioni in ogni partita, ma non sempre riesce a realizzarle e quindi, a volte, come con la Fiorentina, i troppi errori sono stati pagati col pareggio finale». I giallorossi che hanno brillato di più finora:«Mi ha impressionato soprattutto il difensore centrale Pongracic: mi aspettavo un buon giocatore, ma più lo vedo e più sono convincenti le sue prestazioni. Non mi aspettavo che Baschirotto potesse essere uno che gioca bene sia da centrale che da esterno. Non è molto aggraziato, però è molto efficace: nel corpo a corpo è difficile superarlo e riesce a gestire giocatori del calibro di Lukaku, che magari sono più forti lui, a volte anche fisicamente, ma sta disputando un ottimo campionato pur venendo da categorie inferiori. Anche Banda mi ha impressionato: deve migliorare solamente sotto alcuni aspetti, ma è devastante sulla fascia, soprattutto se trova un avversario un po’ più lento di lui». Chi invece mettere dietro la lavagna?«Il giocatore che, secondo me, deve ancora sbocciare è Pezzella: mi aspettavo di più da lui, visto come era stato presentato».
Otto dei dodici gol incassati dai giallorossi risalgono ai primi tempi: è un segnale circa la capacità di prendere le misure agli avversari? «Credo sia solo un caso, perché la condizione fisica della squadra è molto buona. I gol che ha preso a freddo, contro Inter e Roma, capitano, perché se contro grandi squadre non sei concentrato dai primi minuti, puoi andare in seria difficoltà». Il parere su Baroni:«L’ho apprezzato già lo scorso anno e ora ancora di più. Si vede che studia tanto l’avversario, poi adatta la squadra all’avversario che ha di fronte, non manda i suoi ragazzi allo sbaraglio. Sa mettere la squadra in campo, sa trovare il momento giusto in cui bisogna difendere e quello in cui occorre fare la fase offensiva. Tutta la squadra lo segue, perché questa difende in undici e attacca con molti giocatori. Sta facendo lavorare al meglio una squadra molto giovane».
La truppa di Baroni somiglia un po’ a quella allenata da Indino: «Anche il Lecce Women è la squadra più giovane del campionato: età media di diciotto anni e mezzo. Nessuno forse si aspettava questo inizio di campionato. Facciamo bene perché siamo un gruppo che riesce ad affrontare unito le difficoltà».