Nel quinto scudetto consecutivo della Juventus women, c’è un pizzico di Basilicata. Le ragazze, oltre alla vittoria del campionato, hanno raggiunto anche il secondo turno dopo la fase a gironi di Champions League. Merito indiscusso di Joe Montemurro, nato 53 anni fa a Melbourne, in Australia, da genitori di origini lucane, precisamente di Grumento Nova.
Tanto è vero che il sindaco di Grumento Nova Imperatrice ha voluto consolidare il rapporto tra l’allenatore juventino e la sua comunità nei mesi scorsi, con una targa ricordo dell’evento ed un bassorilievo in ottone raffigurante «Il Cavaliere di Grumentum» esposto al British Museum di Londra, simbolo internazionale della storia dell’antica Grumentum.
Joe Montemurro, arrivato dopo l’esperienza in Inghilterra, all’Arsenal, ha raccontato le sue emozioni ai microfoni di JTV dopo il suo primo scudetto con la Juventus woman: «Sono cresciuto in una famiglia italiana, cui devo tante cose nella mia vita di oggi. Guardavo da bambino la Serie A, essere qui e vincere un titolo con questo gruppo e con questa società per cui ho sempre fatto il tipo è emozionante. Ci sono tante cose e tante situazioni che hanno fatto la differenza – spiega l’allenatore australiano – Secondo me la mentalità vincente della Juve c’era già, poi però abbiamo capito la mentalità da Champions e avuto una personalità importante. Con tante partite abbiamo visto la personalità di questo gruppo».
Il tecnico ha poi aggiunto: «Le partite difficili sono state quelle in cui c’erano aspettative di vittoria, contro le squadre di medio-bassa classifica. Sono formazioni ben organizzate, che ti studiano bene per batterti. Se poi ci metti in mezzo le partite di Champions, subentra la stanchezza ed è difficile. Trovare l’equilibrio è stata la sfida più grande ma ho visto un gruppo che se non gioca bene non è contento. Questo significa che gli standard si sono alzati, vogliono sempre stare ad un livello altissimo. E’ un punto di partenza importante per tutte le partite».