Parte dal basso la leadership del Bari nel girone C di Serie C: la squadra di Mignani vanta la seconda miglior difesa del torneo con 15 reti subite. Medaglia d’argento da condividere con il Catanzaro, alle spalle di Avellino e Turris, per un solo gol subito in meno rispetto a biancorossi e calabresi. Il Bari può contare però nel complesso su una più ampia differenza reti rispetto a tutte le inseguitrici in classifica. Determinante per la solidità del reparto arretrato l’esperienza di Valerio Di Cesare ed Emanuele Terranova, 72 anni in due. Un binomio complementare, capace di coniugare grinta con tanta qualità. Scommessa finora azzeccata dall’allenatore, e dal ds Polito, a dispetto di chi a inizio campionato temeva rischi legati proprio all’età avanzata dei due centrali. La coppia è stata quasi sempre scelta dal tecnico genovese nell’undici titolare, salvo questioni di necessità. Imprescindibile negli equilibri tattici di Mignani la presenza di Di Cesare, primo «regista» nella costruzione della manovra, così come la prestanza fisica ed efficacia in marcatura di Terranova. Nelle ultime nove giornate il capitano Di Cesare, in gol nella vittoria casalinga con il Monterosi, è stato sostituito per infortunio da un ritrovato Daniele Celiento. Piccola macchia, l’azione fallita in copertura nella gara esterna con il Palermo da cui è scaturita la ripartenza dei rosanero e l’espulsione di Terranova. Episodio che di fatto ha condizionato tutti i 90 minuti. Nel complesso il 27enne napoletano si è rivelato maturo e all’altezza della situazione. Tra le certezze assolute, non solo della difesa, ma di tutta la squadra, c’è Emanuele Terranova: ben diciotto presenze in venti partite di campionato per il centrale siciliano 34enne, a segno con Catania, Turris e Campobasso. Il difensore ex Cremonese ha portato anche quel pizzico di «mestiere» e malizia, caratteristiche molto utili alla causa nel campionato di Serie C. Affidabilità è sinonimo di Gigliotti, titolare nell’ultima gara casalinga vinta con il Potenza a causa dell’assenza per squalifica di Terranova. Il 32enne si è dimostrato sempre pronto quando è stato gettato nella mischia da Mignani, anche a “freddo”.
Esame superato nel «primo quadrimestre» per i terzini, in grado di garantire spinta sulle corsie laterali, sempre richiesta dall’allenatore, senza lesinare il giusto equilibrio in fase di copertura. Record di presenze per Raffale Pucino: 16 i gettoni in campionato, resi più preziosi dal calcio di punizione trasformato nel derby con il Taranto, gol del momentaneo 1-0. Il laterale destro ha saputo conquistare il posto scavalcando Belli dopo il ko di Francavilla, vestendo la maglia titolare per ben tredici partite. Apprezzato dai tifosi anche fuori dal terreno di gioco, grazie a battute goliardiche come gli sfottò post Avellino. Dalla parte opposta del campo la bilancia pende dalla parte di Antonio Mazzotta, più costante nel rendimento rispetto a Giacomo Ricci: il terzino sinistro palermitano è stato protagonista di una sorta di staffetta con l’ex Parma fino alla sconfitta di Castellammare. Da lì in poi sempre titolare, tranne l’ultima partita, probabilmente anche per una questione di turnover. In totale sono quattordici le presenze per Mazzotta, tre in più rispetto a Ricci, quest’ultimo arrivato in estate nell’ultimo giorno di mercato, firmando un biennale con opzione di rinnovo in caso di promozione. Un investimento anche per il futuro.
Sugli scudi Gigi Frattali: il portiere romano è tra le note più liete della prima parte di stagione, riscattando le deludenti prestazioni dello scorso campionato. Attento e sicuro negli interventi quando è stato chiamato in causa. L’estremo difensore ha confermato le sue doti di «pararigori», ipnotizzando Romero nel match di andata tra Potenza e Bari e respingendo il tiro dal dischetto di Saraniti nel derby con il Taranto. Grande intervento purtroppo non sufficiente ed evitare la ribattuta a rete di Giovinco.