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Bari, quarto posto frutto di sacrificio e spirito di squadra: messe le tende in zona playoff

Solido. Compatto. Cinico. Maturo. La quinta vittoria in campionato del Bari è la sintesi di quattro parole che rispecchiano fedelmente l’evoluzione della squadra biancorossa dopo le prime 16 giornate di serie B. Anche il successo di misura conquistato al San Nicola contro il Cesena affonda le proprie radici nella capacità degli uomini guidati in panchina…

Solido. Compatto. Cinico. Maturo. La quinta vittoria in campionato del Bari è la sintesi di quattro parole che rispecchiano fedelmente l’evoluzione della squadra biancorossa dopo le prime 16 giornate di serie B. Anche il successo di misura conquistato al San Nicola contro il Cesena affonda le proprie radici nella capacità degli uomini guidati in panchina da Moreno Longo di saper cambiare pelle e adattarsi alle necessità della gara, coniugando concretezza con spirito di squadra. Il fioretto, solo quando serve. Priorità a muscoli, corsa, cuore e tanto sacrificio, qualità foriere anche del quarto posto in classifica. La prossima spedizione a Pisa (venerdì 13, ore 20.30) assumerà quindi un significato di estremo valore per misurare il livello di crescita e di ambizione dei Galletti.

Un volto “nuovo”

L’anima del Bari c’è e si vede, come testimoniato dall’azione culminata nel jolly pescato per la quarta volta in campionato da Mehdi Dorval, proprio in uno dei periodi di maggiore difficoltà del match. Un gol quasi in fotocopia rispetto a quello segnato sempre dal franco algerino a Brescia, nel precedente turno di campionato. Stavolta, proprio come fece Maita al Rigamonti, è toccato a Novakovich stravolgere l’inerzia della partita, fino a quel momento appannaggio degli avversari, confezionando un assist perfetto, a margine di un’iniziativa personale frutto di tenacia, caparbietà, forza e qualità (la difesa della palla in area piccola è un tutorial da mostrare alle scuole calcio).

Il Bari, al netto del gol partita, e di un altro paio di conclusioni pericolose verso la porta dei bianconeri, non ha brillato sul piano della capacità di proporre gioco, mostrando tuttavia, ancora una volta, i tratti di un’identità di squadra non più tendente a perdersi nel proprio riflesso estetico, bensì volta esclusivamente alla praticità. Un paradigma nuovo, che sembra consolidarsi con il passare delle settimane: lo ‘spirito’ che ha ispirato il successo raccolto contro i romagnoli è il medesimo già manifestato nella partita pareggiata contro lo Spezia e nei secondi tempi delle gare vinte con Salernitana e Cittadella.

Maturità acquisita

Tutto dunque tranne che un caso. Il tecnico torinese e i suoi calciatori, quando mancano ormai tre appuntamenti alla fine del girone di andata, hanno preso piena coscienza dei vizi e delle virtù racchiusi nel “dna” del nuovo Bari, proponendo soluzioni diverse, quasi sempre molto efficaci, sia di natura tecnico-tattica, che di atteggiamento, calibrate sulle singole partite: una dote fondamentale per andare a caccia della tanto agognata «continuità», parole chiave per affermarsi nel campionato di Serie B. Tra i numeri più interessanti, spicca il quarto posto in classifica, per effetto dei 24 punti raccolti (2 in meno del Bari di Mignani due anni fa), piazzamento confermato dopo l’inattesa caduta casalinga della Cremonese contro la Reggiana. Brilla anche la striscia positiva di risultati, allungata a 14 partite.

Nessuna squadra in B ha fatto meglio. Occhio anche al rendimento nelle ultime cinque gare, che vede la formazione pugliese sul podio con 11 punti, frutto di 3 vittorie due pareggi, alle spalle del Sassuolo (13) e dello Spezia (12). Anche a margine del 16esimo turno quella del Bari si è confermata la quarta difesa del torneo, con 14 reti subite. L’affermazione contro la squadra di Mignani ha migliorato anche il ruolino casalingo: 14 punti, che valgono il settimo piazzamento nella graduatoria relativa alle prestazioni delle 20 squadre di Serie B in casa.

Il margine dalla zona rossa

Il tema è sensibile, vista l’ambizione legittima della piazza di puntare molto più in alto, ma necessario in considerazione della storia nefasta del recente passato. Che l’annata sia tutta un’altra storia rispetto allo scorso torneo si evince anche dal distacco acquisito dal Bari nei confronti delle posizioni pericolose: 7 punti dalla zona playout. Un dato di relativa tranquillità, con dieci squadre che fanno da ‘cuscinetto’.

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