Il Bari è in piena crisi di identità e risultati. Dopo dodici giornate, la squadra biancorossa occupa il 15esimo posto con soli 13 punti, un bottino troppo magro per le ambizioni di inizio stagione. Il pareggio contro lo Spezia (1-1) ha confermato tutte le difficoltà della formazione di Caserta, incapace di gestire i vantaggi e di dare continuità alle prestazioni.
L’attacco resta il punto debole: pochi gol, poca incisività e un Gytkjaer ancora lontano dalla condizione migliore. Anche sul piano mentale la squadra sembra fragile, spesso disunita nei momenti decisivi. Le responsabilità si dividono tra società, tecnico e giocatori: il mercato estivo non ha portato il salto di qualità atteso, e l’impianto di gioco tarda a prendere forma.
Ora il Bari deve ritrovare compattezza e orgoglio, a partire dal prossimo match contro il Frosinone, decisivo per dare una scossa a un ambiente deluso ma ancora speranzoso di poter risalire la classifica.
Questa è la settimana della sosta per le Nazionali, in cui, tra l’altro, è arrivata la prima convocazione per l’ex portierone biancorosso Elia Caprile. Proveremo a fare il punto della situazione in casa Bari: dalle scelte tecniche di mister Caserta, a delle valutazioni sull’operato del direttore sportivo Giuseppe Magalini e del suo vice Valerio Di Cesare, toccando anche altri temi.
In studio con il giornalista della Gazzetta dello Sport e scrittore Franco Cirici, il “prof” ed ex preparatore atletico del Bari Duccio Curione, il giornalista di 100x100Bari Francesco Cellamare, Alessandro Abbrescia del Centro Sportivo All Stars Bari e in regia Guerino Amoruso. Conduce Marco Iusco.









