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Il Politecnico di Bari è tredicesimo in Europa: fiore all’occhiello del Sud per la produttività dei ricercatori

Il Politecnico di Bari si piazza al tredicesimo posto in Europa per la produttività dei suoi ricercatori. È quanto emerge dalla classifica del “Qs Ranking Europe”, la graduatoria stilata da “QS Quacquarelli Symonds”, esperti mondiali della formazione universitaria e manageriale, che ha considerato tutti i Paesi europei. Un riconoscimento importante per l’Ateneo guidato dal rettore…

Il Politecnico di Bari si piazza al tredicesimo posto in Europa per la produttività dei suoi ricercatori. È quanto emerge dalla classifica del “Qs Ranking Europe”, la graduatoria stilata da “QS Quacquarelli Symonds”, esperti mondiali della formazione universitaria e manageriale, che ha considerato tutti i Paesi europei. Un riconoscimento importante per l’Ateneo guidato dal rettore Francesco Cupertino, che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento in uno dei dodici indicatori presi in esame dalla società di analisi dell’istruzione, ovvero quello relativo alle pubblicazioni scientifiche dei suoi ricercatori.

Una categoria in cui brilla il Politecnico del capoluogo pugliese, l’unico, insieme a quello di Torino che si piazza in diciassettesima posizione, a rientrare nella Top 20 continentale. Pubblicazioni dei ricercatori che, a ogni modo, rappresentano un grande risultato per tutta l’Italia, che occupa venticinque delle prime cento posizioni (il 25%), superando anche Paesi come Francia e Germania. Bari guida la Top 5 italiana, seguita dai Politecnici di Torino e Milano, dall’università di Napoli Federico II e dall’università di Firenze.

Un riconoscimento che premia il lavoro svolto negli ultimi anni dai ricercatori e dallo stesso Ateneo, riconosciuto come un’eccellenza europea, fiore all’occhiello della ricerca di tutto il Mezzogiorno, che offre alla comunità scientifica internazionale un gran numero di pubblicazioni. Il tutto frutto di un grande lavoro, con il Politecnico barese che può vantare ricercatori di caratura internazionale. Tra questi, per fare due esempi recenti, Antonio Papangelo, giovane ricercatore del Poliba che ha vinto il prestigioso “Starting Grant” del Consiglio di ricerca europeo, e Vito Cacucciolo, altro giovane ricercatore del Poliba che ha vinto un altro prestigioso riconoscimento, l’“Erc Starting Grant 2023” per il progetto “Robofluid”.

Nel ranking generale, invece, a spiccare è il Politecnico di Milano, che si conferma il migliore ateneo italiano, nonché l’unico, con la sua quarantasettesima posizione, in grado di piazzarsi nella Top 50, mentre la Sapienza di Roma e le università di Bologna e di Padova riescono a issarsi tra le prime cento. In vetta al “Qs Ranking Europe” c’è la prestigiosa università inglese di Oxford, seguita in seconda posizione dal Politecnico svizzero, l’“Eth” di Zurigo. Sul terzo gradino del podio, invece, sale un’altra università inglese, quella di Cambridge, seguito dall’“Imperial College” e dall’“Ucl”, rispettivamente al quarto e al quinto posto.

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