Il progetto Start-UPP dell’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari è risultato tra i 6 vincitori del bando del Ministero della Giustizia per la creazione di un “Progetto unitario per la diffusione dell’Ufficio per il Processo e l’implementazione di modelli operativi innovativi negli uffici giudiziari per lo smaltimento dell’arretrato”.
Sturt-UPP, che ottiene un finanziamento di circa 9 milioni e 300mila euro, vede l’ateneo barese come capofila di un partenariato che comprende le Università di Lecce, Foggia, Salerno, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e il Politecnico di Bari.
«L’approvazione del Progetto da parte del Ministero – ha dichiarato il Rettore Stefano Bronzini – conferma l’impegno dei colleghi che hanno saputo cogliere un’occasione imperdibile per implementare forme di collaborazione e interazione, strutturate e continue, del mondo accademico con la governance del sistema giurisdizionale, attraverso competenze nuove e trasversali sempre più richieste da un sistema della giustizia moderno ed efficiente».
La finalità del progetto del tutto complementare e sinergica rispetto a obiettivi, azioni e “milestone” previste dal PNRR, è quella di consolidare il processo di riassetto organizzativo, rafforzamento delle competenze e digitalizzazione degli Uffici per il Processo (Upp), concepiti come strutture “core” del sistema giudiziario, in vista del conseguimento di risultati ambiziosi, quali la riduzione significativa del Disposition Time e, contestualmente, l’azzeramento dell’arretrato. Operazione, questa, funzionale anche ad agevolare l’immissione in ruolo e ad attuare il coordinamento dei giovani laureati destinati pure all’Upp in base alle previsioni del PNRR.
Il professor Domenico Dalfino, Responsabile scientifico del progetto afferma: «Sono orgoglioso di far parte di questo progetto, che mi offre l’opportunità di collaborare con una squadra di eccellenti colleghi e valentissimo personale amministrativo e di contribuire insieme a loro al prestigio dell’Ateneo barese».
Il progetto si propone di ampliare l’orizzonte prospettico, facendo tesoro delle esperienze finora maturate dagli Upp attivati, rimuovendo gli ostacoli tecnici, organizzativi e culturali, mettendo a sistema le buone pratiche rilevate, migliorando le competenze manageriali e digitali in capo ai magistrati coordinatori e quelle tecnico-gestionali e digitali in capo ai componenti dell’Upp, evitando l’implosione degli uffici giudiziari in presenza di sopravvenienze.