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Capitanata, all’appello potrebbero rispondere in pochi. I professori aspettano e i sindaci con loro

Il Governo si è pronunciato sulla riapertura delle scuole: la ripresa delle lezioni non slitterà, dunque via cotechino e panettoni e da lunedì si torna tra i banchi di scuola. Questa decisione preoccupa, non poco, tanti dirigenti scolastici, insegnanti, personale Ata e genitori sia per il trend in crescita dei casi Covid in numerose città…
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Il Governo si è pronunciato sulla riapertura delle scuole: la ripresa delle lezioni non slitterà, dunque via cotechino e panettoni e da lunedì si torna tra i banchi di scuola. Questa decisione preoccupa, non poco, tanti dirigenti scolastici, insegnanti, personale Ata e genitori sia per il trend in crescita dei casi Covid in numerose città della Capitanata, anche a Manfredonia, che per una carenza di misure assunte per accompagnare la riapertura con presidi sanitari e corsie preferenziali per le scuole. «L’incremento dei focolai scolastici nelle ultime settimane ha messo in ginocchio il sistema di tracciamento, che è completamente saltato – dice un genitore in apprensione dopo la disavventura vissuta prima delle festività natalizie – nella classe di mio figlio, prima della chiusura per le vacanze, si sono verificati due casi di positività e dopo il caos delle misure da adottare, l’Asl avrebbe dovuto contattare tutti i genitori per effettuare il tampone di screening ai bambini, ma sono trascorsi 15 giorni e ancora non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione».

Chi la scuola la vive tutti i giorni, come il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco di Manfredonia, Filippo Quitadamo, avrebbe preferito uno slittamento dell’riapertura di un paio di settimane per due motivi: dar modo di sbollire i contagi del periodo festivo e offrire un po’ piú di tempo ai genitori per vaccinare i propri bambini. «Meglio attendere ora e recuperare poi che tornare subito in presenza con il rischio di compromettere il futuro scolastico degli alunni»,, afferma il dirigente. Ore di intensa attività anche nel gruppo Facebook “Genitori-Dad Provincia di Foggia” che conta quasi 1400 membri. La portavoce del gruppo, Flavia Corso, favorevole alla dad nella prima fase della pandemia, fa un’attenta analisi sull’attuale situazione, spiegando che sarebbe impensabile bloccare tutto, compresa la scuola, fin quando il virus non sarà debellato del tutto, tuttavia dice «potrebbe essere opportuno attivare la dad, ma solo momentaneamente». Intanto, nelle prossime ore si attendono le valutazioni del sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, sollecitato anche dalle opposizioni, che a fronte dell’ondata di contagi da Covid-19 potrebbe emettere un’ordinanza di differimento della ripresa dell’attività scolastica o promuovere iniziative di screening per bambini e per ragazzi in età scolare.
Non cambia la situazione negli altri grandi centri della Capitanata. A Cerignola, come a Foggia, Lucera, San Severo, ma il discorso vale per tutti i comuni, i sindaci attendono di capire come muoversi, ma hanno la penna in mano per firmare provvedimenti di slittamento della riapertura delle scuole. «La situazione è quella nota. Noi non possiamo fare altro che eseguire. I genitori dei bambini che frequentano la scuola primaria sono molto timorosi. Solo lunedì sapremo come comportarci», sostiene la professoressa Scardigno, docente dell’istituto comprensivo Di Vittorio – Padre Pio di Cerignola. Per Lucia Nigro, vicedirigente scolastico dell’istituto tecnico economico tecnologico “Dante Alighieri” di Cerignola: «Prima di Natale la situazione era abbastanza tranquilla, le positività erano limitate a due sole classi. La gran parte dei ragazzi e delle famiglie collaborano, sono ben pochi i resistenti alla vaccinazione. Di certo, non ci attendiamo che tutto fili liscio come prima delle festività». Infine, Lucio Cioffi, vicedirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Di Vittorio – Padre Pio: «Prima della pausa natalizia, abbiamo registrato alcuni casi di positività e attivato la Dad. Al massimo abbiamo avuto due casi in una classe. In totale abbiamo segnalato una decina di casi su un totale di 1100 alunni. Tutti gli alunni sono stati tracciati dalla ASL, poi sono iniziate le vacanze e non abbiamo avuto modo di ricevere comunicazioni. Lunedì vedremo le assenze e ci limiteremo a prenderne nota».

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