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“Tamponi Vip”, i dem all’attacco. Bardi: «È tutto trasparente»

Due anni fa, esattamente 20 febbraio a Codogno, nel lodigiano, viene diagnosticato il primo caso di Coronavirus in Italia, quello del paziente 1, che farà piombare l’Italia nell’incubo del Covid-19. Un’Italia che da un giorno all’altro si è trovata, come tutti sappiamo, a dover fare i conti con i contagi in continuo aumento e con…
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Due anni fa, esattamente 20 febbraio a Codogno, nel lodigiano, viene diagnosticato il primo caso di Coronavirus in Italia, quello del paziente 1, che farà piombare l’Italia nell’incubo del Covid-19. Un’Italia che da un giorno all’altro si è trovata, come tutti sappiamo, a dover fare i conti con i contagi in continuo aumento e con essi anche purtroppo le migliaia di decessi.

«Una situazione critica che non ha risparmiato nessuna Regione italiana, compresa la Basilicata e proprio i decessi del giornalista e blogger Antonio Nicastro e dell’imprenditore Palmiro Parisi sono finiti al centro di un’inchiesta della procura di Potenza secondo la quale, infatti sarebbero morti per il ritardo con cui venne loro effettuato il tampone perché sarebbero stati scavalcati da 34 persone». Chiarire la vicenda dei cosiddetti “tamponi vip” è questo quello che chiedono i Consiglieri regionali del Partito Democratico Marcello Pittella e Roberto Cifarelli, al presidente Vito Bardi.
«Un odioso privilegio – continuano i due consiglieri – che ha coinvolto diverse personalità e che rischia di gettare un’ennesima pesante ombra sulla gestione lucana della pandemia. Dinanzi alla vicenda giudiziaria che sta producendo i suoi primi effetti, chiediamo al Presidente della Giunta di riferire sull’argomento nel corso del Consiglio regionale perché il tema è alquanto delicato- aggiungono gli esponenti Dem – in quanto ha toccato la vita di tanti cittadini lucani che nella fase iniziale della pandemia hanno subito disservizi sanitari alcune volte fatali. Oggi, alla luce di quanto emerge, le criticità non attengono solamente alla sfera burocratica ma abbraccerebbero l’ambito della politica e di alcuni suoi protagonisti».
«A questo proposito– continuano Cifarelli e Pittella – ricordiamo le parole, solennemente pronunciate dal Presidente Bardi nel corso di un Consiglio precedente, sul legame indissolubile tra etica ed estetica di tutti coloro che ricoprono incarichi di natura pubblica. Su questi argomenti è vietato scherzare, così come non possono essere utilizzati a mo’ di spot propagandistici. Chiediamo coerenza e consequenzialità nel perseguimento della strada della chiarezza e della trasparenza. Pertanto – concludono i Consiglieri regionali -, la richiesta di discuterne in Consiglio oltre che urgente ci sembra doverosa, non nei nostri confronti, ma, per rispetto di una opinione pubblica che chiede verità».
In serata, poi, è arrivata la replica del presidente della giunta regionale Vito Bardi: «Mi preme – ha scritto – fare chiarezza sulla vicenda molto delicata e anche dolorosa, perché riguarda due persone che sono scomparse e le relative famiglie. Agli inizi di marzo 2020 ho partecipato a una riunione istituzionale presso la prefettura di Potenza insieme all’allora Prefetto di Matera, che risultò poi immediatamente positivo. Come da prassi, tutti i partecipanti dell’epoca sono stati sottoposti a tampone, per limitare l’eventuale diffusione del contagio. Alla riunione erano presenti i rappresentati delle Asl, del Dipartimento Salute, delle forze dell’Ordine e altri ancora. Tutti sono stati sottoposti a controllo, non certo perché “Vip”: era un obbligo, cui nessuno poteva sottrarsi. In due date successive – ha continuato -, sono entrato in contatto con due persone positive e per tale motivo sono stato sottoposto a tampone, come previsto per tutti i cittadini. E mi preme ricordare che ho ricevuto il mio vaccino previa prenotazione in piattaforma, come tutti i lucani. È tutto agli atti. Tutto trasparente. Mi preme anche evidenziare che i tamponi – dato l’elemento emergenziale – sono stati effettuati personalmente dal Direttore sanitario dell’Asp non sottraendo in tal modo personale sanitario alla normale attività in favore dei cittadini. Non sono stati nemmeno “sottratti” tamponi ai cittadini, data la notevole disponibilità e considerando anche che all’epoca il laboratorio del San Carlo processava meno tamponi rispetto alle sue capacità».
Infine, riguardo un’eventuale fornitura di mascherine, esiste una sola gara Suarb, che è possibile ritrovare online, aggiudicata in favore di una società dopo una normale procedura. Non ci sono stati altri acquisti da parte della Regione. Ulteriori dpi sono stati forniti direttamente dal Commissario di Governo alla Regione Basilicata».

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