Una donna è arrivata in ospedale, al Vito Fazzi di Lecce, dopo aver notato l’improvvisa e rapida comparsa di una tumefazione alla mammella. Dopo essere stata visitata la donna è stata presa in carico dai medici della Radiologia e della Breast unit del Dea salentino che, dopo un consulto, l’hanno sottoposta a un delicato intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore al seno del peso di sette chili e delle dimensioni di 37 centimetri.
L’intervento è stato eseguito nei giorni scorsi nel reparto di Chirurgia generale diretto dal dottor Marcello Spampinato e ha visto la collaborazione dei chirurghi senologi, dottor Salvatore Tondo e dottor Arturo Baglivo, supportati dalla dottoressa Valentina Loconte e dal dottor Salvatore Santobuono della Chirurgia plastica, reparto che collabora strettamente con la Chirurgia negli interventi ricostruttivi, e con l’assistenza anestesiologica.
La neoplasia, in fase di studio nel reparto di Anatomia patologica, si presentava come una massa riccamente vascolarizzata tenacemente adesa alla parte toracica sino al cavo ascellare.
Nella letteratura internazionale, riferiscono i chirurghi senologi, «sono segnalate poche decine di casi con tumori superiori a 35 centimetri e con peso superiore a 3 kg».
La paziente, dopo la visita al pronto soccorso, è stata prontamente presa in carico dalla Radiologia senologica e dal gruppo della Breast unit del Fazzi che, dopo discussione multidisciplinare, ha programmato l’intervento eseguito nel giro di una settimana. L’operazione è durata alcune ore e, nella sua grande complessità, è perfettamente riuscita.
La paziente è stata dimessa e continua il suo percorso Breast unit.
La Breast unit, commentano dall’ospedale Vito Fazzi di Lecce, «si conferma un punto di riferimento avanzato per la diagnosi, la cura e la presa in carico di pazienti del tumore al seno. Grazie alla sinergia tra diverse specialità (chirurgia, oncologia, radioterapia, medicina nucleare, radiologia senologica, anatomia patologica, fisiatria, psicologia), il team garantisce un approccio integrato, utilizzando le tecnologie più innovative per offrire alle pazienti le migliori possibilità di cura».