La Farmacia della Natura. Vincere il panico si può, bastano fiori e vitamine

Francesca, 27 anni, un lavoro che le permette di fare una vita agiata, una convivenza da poco iniziata, con quello che dovrebbe essere l’uomo della sua vita, eppure sono sei mesi che è stretta nella morsa angosciante degli attacchi di panico. Mi dice: «È una sensazione atroce, mi sembra di essere sul punto di morire, che tutto si debba fermare all’improvviso, e poi… poi non succede nulla, niente si ferma e io mi trovo stremata e madida di sudore, nel terrore che torni di nuovo».

Ma cosa intendiamo per attacco di panico? Secondo il Dsm V, il manuale che definisce i disturbi psichiatrici, si può fare diagnosi alla presenza di quattro sui tredici sintomi descritti, cioè palpitazione, cardiopalmo o tachicardia; sudorazione; tremori fini o a grandi scosse; dispnea o sensazione di soffocamento; sensazione di asfissia; dolore o fastidio al petto; nausea o disturbi addominali; sensazione di sbandamento, di instabilità o svenimento; derealizzazione (senso di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi); paura di perdere il controllo o di impazzire; paura di morire; parestesie; brividi o vampate di calore.
Quella di Francesca è una storia come le altre, una storia in cui la quotidianità apparentemente tranquilla, si increspa e diventa qualcosa di diverso. Ma cosa c’è dietro un attacco di panico? Spesso c’è una grande energia, una potente forza creatrice che vuole uscire e condurci verso una realtà nuova, quella che possiamo definire una vera e propria Trasformazione. Il Panico, quindi, ci guida verso il Cambiamento, facendo vacillare le nostre certezze, destabilizzando i nostri progetti, minando le nostre abitudini. Spesso il soggetto nel profondo della sua Anima sa che è il momento della Svolta, ma in qualche modo pone resistenza, troppo legato a uno status quo al quale si è abituato. La sua Identità non è più ecologica al suo Essere, eppure abbandonare una comfort zone fatta di consuetudini gli è troppo difficile, e quindi testardamente si ostina a vivere la vita che si è disegnato.
Il termine panico deriva dal dio Pan, figlio di Dioniso, divinità legato alle tradizioni pagane, un dio perennemente allegro, venerato ma anche temuto. È l’archetipo del signore della natura e degli istinti, dell’energia vitale che anima il mondo. Il suo improvviso manifestarsi provoca terrore nelle ninfe, che fuggono di fronte a lui. Più esse fuggono e più Pan le insegue. E il Panico nasce proprio da questo corto circuito psichico rappresentato dal fuggire delle ninfe e la paura di essere raggiunte. In questo binomio c’è la dinamica dell’attacco di panico: lo spavento crea malessere, il malessere alimenta lo spavento!
Ma come uscire da questo circolo vizioso? Francesca ha scelto la medicina naturale, una strada priva di effetti collaterali, attraverso l’uso della fitoterapia, dell’omeopatia, delle essenze floreali e dei nutraceutici. Spazio, quindi, alla passiflora, una pianta che viene dall’America, dalla Virginia per la precisione. La sua signitura, che raffigura la passione di Cristo, in quanto il cerchio di fiori rappresenta la corona di spine di Gesù sul Golgota, ricorda a Francesca, che anche lei dovrà affrontare il suo personale calvario, guardando in faccia i suoi fantasmi, che presto usciranno dal buio del Panico e le chiederanno di prendere in considerazione il tanto temuto Cambiamento. Poi aggiungerà al suo percorso terapeutico un medicinale omeopatico e un fiore di Bach. Il primo è gelsemium, anch’esso si ottiene da una pianta di oltreoceano: il gelsomino della Carolina. Questo in omeopatia è la risposta adeguata per chi soffre di attacchi di panico, spesso complicati da agorafobia e tendenza alla solitudine. Rock rose, sarà il fiore di Bach adatto a lei. Non dimentichiamo i nutraceutici: vitamine del gruppo B e magnesio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version