Diccelo ad Anna: la piccola posta della sig.ra Loporchio

ANNA TATANGELO RIPIENA
Ciao Anna io mi chiama Paula Royd, io è una fotografa e viene da Boston ma io è sposata con uno barese e allora io vive a Enziteto. Io vuole sapere come stato tuo Capodanno, chi stava con tu e sopra tutto cosa sei preparato per cenone! Io ti augura uno bellissimo 2022 e ti abbraccia forteforte, tua Paula.

Ciao Paula figlia mia, devo dire che anche quest’anno per i bruttissimi motivi che tutti conosciamo ho evitato le situazioni troppo affollate, perciò ci siamo organizzati da Brit (Britney Spears, ndr) che come saprai da qualche anno ha un trivani IACP a Cerignola. Eravamo io, lei, Kofi (Annan, ndr), Rocco (ehm, Siffredi, ndr), poi c’erano le tre nipoti di Ivana Spagna, Maiorca, Minorca e Laporca, e infine c’era Vittorio Feltri ma Brit lo aveva invitato solo perché alla mezzanotte lo doveva buttare giù dal balcone insieme al frigo rotto. Quindi visto il numero ridotto degli invitati io e Brit ci siamo scatenate col menù del cenone, una selezione di pietanze pazzesca che Cannavacciuolo da quando l’ha saputo cammina muro muro per manifesta inferiorità. Non entro nei dettagli, ma questa volta un regalino voglio farvelo: vi do la ricetta completa del piatto principe del cenone ovvero Anna Tatangelo ripiena.
Difficoltà: media
Costo: alto
Tempi di preparazione: circa sei ore ingredienti per 4 persone: 1 Tatangelo fresca da 1,5-2,0 kg; 50 g. di granella di pistacchio; 25 g. di ginepro; 1 ciuffo di dragoncello; 10 g. di pepe rosa & olindo; 1 bicchierino di CIF Liquido (facoltativo): 4 fette di velluto grigio; 4 fette di Pan Carra’; 4 fette di prosciutto di Prada; 40 g. di Cristina Quaranta tagliata alla julienne; 5 cucchiaini da the di Valium disciolti in 200 ml di benzodiazepine miste; sale & pepe q.b.
Prendete i 50 g di granella di pistacchio e buttateli dal balcone che con il pistacchio a pezzettini avete rotto ¾ di ovaie. Poi prendete la Tatangelo (possibilmente di scoglio), evisceratela e liberatela dalle squame e dai cosmetici, poi mettetela a marinare per un’ora col ginepro, il dragoncello tritato e il pepe rosa & olindo. Aggiungete il CIF Liquido se desiderate che Anna risulti più tenera e meno stoppacciosa. Nel frattempo bagnate il velluto grigio ed il Pan carrà col Valium e le benzodiazepine e poi tritate grossolanamente il tutto; aggiungete al composto la julienne della Quaranta e il prosciutto di Prada tritato a punta di coltello, il sale e il pepe. Usate il composto per farcire la cantante che poi richiuderete utilizzando dello spago da cucina, infine mettetela a cuocere a bagnomariadefilippi per circa quattro ore. Quando vedete che il vapore del bagnomaria diventa a forma di Valerio Scanu, vuol dire che è pronto. Servite tiepido, accompagnato da filetti di Scialpi cotti a bassa temperatura su crema di burrata al caramello salato. Meh Paula figlia mia, non dire che non ti ho dato soddisfazione! Ti abbraccio forte e ti mando un sylos pieno pieno di auguri.
Gamberoni in gamba
Ciao Anna sono Nello da Palagianello, e dato che una volta hai vagamente accennato alla cosa, vorrei saperne di più a proposito della tua esperienza professionale in veste di ammaestratrice di gamberoni, ti prego raccontami qualcosa che sono curiosissimo! Ti abbraccio con molto affetto, tuo Nello.
Ciao Nello figlio mio, confesso che parlo molto volentieri di quell’esperienza dato che mi è rimasta nel cuore. Tutto parte dalla mia grande amicizia con la buonanima di Moira Orfei, quanto mi manca quella uagnedda non lo so dire. Io e lei insieme eravamo un’accoppiata letale, un Gibillero IGP che i domatori camminavano tenda tenda (non potevano camminare muro muro perché nel circo non ci sono muri), tutti intimiditi. Poi purtroppo un giorno litigammo pesantemente quando scoprii che Moira teneva nascosti nel suo tuppo due trapezisti bulgari uno dei quali era il mio boyfriend, e allora me ne andai. Passarono un po’ di anni durante i quali mi affermai nella Top Ten mondiale delle Sculture di Ciugomma (ma questo fatto ve l’ho già detto), ma anche lì dopo alcuni anni mollai: troppo successo, troppa popolarità, mi sentivo smarrita. Poi un giorno sento tizzuare alla porta, era un corriere dell’UPS che mi lascia un cartone. Lo apro e sopra sopra c’è una lettera per me: riconosco la calligrafia di Moira, la leggo.
Cara Anna amica mia, ti scrivo dalla mia caravana tutta emozionata, socmel! So che sei ancora incazzata con me per il fatto di Nikolay il trapezista, ti prego perdona questa povera zingara che qualche volta faccio le cagate… e allora per farmi perdonare ti mando questi. Sono gamberoni semi-ammaestrati del Bosforo, intelligenti e socievoli. Qualche volta fanno i dispetti e sono stronzi, ma sono sicurissima che saprai farli rigar dritto a quegli sboroni! Vedrai, ti aiuteranno a ritrovare la tua identità. Ti voglio un tendone di bene, tua per sempre Moira.
Insomma figlio mio, mi dedicai ai gamberoni e dopo qualche mese mi lanciai ottenendo un successo clamoroso. Mò sembra sempre che esagero assai, e allora vi invito ad andare su Youtube a cercare la serata esclusiva che feci al Radio City Music Hall di New York nel 1993: potrete vedere due dei miei gamberoni che eseguono un tango argentino figurato sulla groppa di un totano lanciato a tutta velocità sul circuito; oppure il numero dei quattro gamberoni che saltano dentro una cartellata gigante avvolta dalle fiamme; o il numero di Nunzia, la gamberonessa illusionista capace di trasformare uno scoiattolo in un panzerotto alla ricotta ‘shkuanda… eh quante soddisfazioni con quel muzzo di adorabili gamberoni figlio mio! Meh ciao.

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