La famiglia Messeni-Nemagna, tornata proprietaria del Teatro Petruzzelli di Bari a novembre 2021 a seguito di una sentenza della Corte d’Appello di Bari, ha denunciato Antonio Decaro, in qualità di sindaco metropolitano, «per un presunto danno erariale legato alla mancata ratifica del protocollo del 2002. Protocollo dichiarato nullo da una sentenza della Corte di Appello». A darne notizia è lo stesso primo cittadino del capoluogo con un post pubblicato su Facebook.
«Per quanto mi riguarda – scrive Decaro -, non ratificherò quel protocollo, a costo di rimettere il mio mandato. Né mi farò intimidire da chi ancora oggi vuole tenere la nostra città in ostaggio». A fine novembre ci sono state due sentenze in merito alla vicenda del Petruzzelli: con una di esse i giudici hanno restituito alla proprietà alla famiglia, stabilendo però che gli eredi dei Messeni Nemagna paghino allo Stato i 43,5 milioni spesi per la ricostruzione del politeama incendiato nel 1991, una cifra difficilmente reperibile dalla famiglia.
«Devo ricordare ai baresi che quel protocollo, firmato a 11 anni dall’incendio che ridusse il Petruzzelli in macerie – prosegue Decaro – stabiliva che la Fondazione, dopo la ricostruzione con fondi pubblici, costata poi 43,5 milioni di euro, tra cui anche i soldi dei baresi, avrebbe dovuto pagare ai Messeni Nemagna un canone “scontato” di 500 mila euro l’anno per 40 anni e poi riconsegnare il teatro alla famiglia. Una soluzione inaccettabile, considerato che il vecchio gestore pagava un canone di circa 100 mila euro all’anno. Nel 2002 non mi occupavo di politica, ma sono certo – afferma il sindaco – che non avrei mai firmato né ratificato un accordo secondo il quale gli oneri della ricostruzione sarebbero ricaduti sui cittadini mentre gli onori, anzi i guadagni, sarebbero rimasti in mano ai privati».
«Gli eredi – sottolinea il sindaco – hanno voluto a tutti i costi mantenere la proprietà del teatro, contestando l’espropriazione, rifiutando, quindi, per le macerie del politeama, un indennizzo quantificato inizialmente in 16 milioni di euro che non sono bruscolini. Evidentemente il protocollo che mi accusano di non aver ratificato per loro risulta ben più conveniente. Se gli eredi vogliono andare avanti su questa strada, allora sono tenuti a restituire allo Stato i 43,5 milioni, lievitati a circa 50 milioni per gli interessi, che sono i soldi pubblici, ossia di tutti noi impiegati per la ricostruzione del Petruzzelli».










