«Ho il cuore che mi batte a mille» confessa una giovane mamma nei locali della scuola elementare “Santa Chiara”, nel cuore del centro antico, sede della prima vaccinazione per bambine e bambini sotto gli undici anni effettuata a Foggia. La comprensibile apprensione dei genitori o la paura dell’ago da parte di alcuni piccoli sono stemperate e risolte da un meccanismo di accoglienza e di intrattenimento ottimamente gestito dai e dalle docenti della scuola diretta da Mariolina Goduto. L’attesa del vaccino diventa così momento ludico di intrattenimento, lettura comune passatempo cooperativo come nelle migliori tradizioni della scuola elementare italiana, per molti anni punto di riferimento nel mondo. A tutti i partecipanti è stato consegnato un piccolo zainetto delle meraviglie con sorprese e dolci, disponibile in verde, azzurro e rosa.
I medici ci mettono del loro, con un atteggiamento empatico che rassicura i piccoli pazienti, quali timidi, quali spavaldi, quali bisognosi di rassicurazione, quali intenti piuttosto a rassicurare i propri accompagnatori. «Dal punto di vista dei bambini l’ambiente è molto ben organizzato per mettere i bambini a proprio agio» di dice uno dei medici vaccinatori «è evidente però che c’è meno privacy del desiderabile, con il pianto di un singolo bambino spaventato che influenza gli altri. È andata bene, ma credo sarebbe stato preferibile svolgere le operazioni in uno dei consueti hub vaccinale». Punti di vista legittimi, che non cancellano il buon esito. Merito dell’organizzazione, di maestri e maestre, di genitori responsabili, bravi medici, ma soprattutto… «I bambini sono bravissimi» sorride dietro la mascherina uno degli operatori. Il dato che conta è questo.