SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Uva da tavola, in Puglia la produzione è cresciuta del 40% ma calano i consumi

La produzione di uva da tavola, in Puglia, è quasi raddoppiata nel 2025, ma i consumi sono in calo. A darne notizia è la Coldiretti Puglia, sottolineando che la campagna dell'uva da tavola del 2025 presenta «luci e ombre» con un aumento medio della produzione che si attesta intorno al 40% rispetto allo scorso anno…
l'edicola

La produzione di uva da tavola, in Puglia, è quasi raddoppiata nel 2025, ma i consumi sono in calo.

A darne notizia è la Coldiretti Puglia, sottolineando che la campagna dell’uva da tavola del 2025 presenta «luci e ombre» con un aumento medio della produzione che si attesta intorno al 40% rispetto allo scorso anno e «una qualità straordinaria sia delle uve con semi che senza semi, grazie all’alta specializzazione dei produttori pugliesi». Scendono, però, i prezzi in campagna «anche per il calo dei consumi a casa e al ristorante».

Coldiretti Puglia sottolinea come in Puglia ci siano 24.955 ettari di superficie in produzione con quasi 400 milioni di euro di fatturato. «La Puglia – spiega l’associazione – è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 57% della produzione nazionale e, grazie all’enorme contributo pugliese, l’Italia è il primo produttore al mondo». Negli anni i produttori pugliesi hanno avviato un percorso per orientare «una produzione sempre più specializzata su cultivar che per qualità fisiche e organolettiche riuscissero a soddisfare positivamente il mercato».

Coldiretti Puglia chiede ora che possa essere «incentivata la ricerca scientifica adeguandola alle reali necessità del settore, con attenzione particolare al miglioramento genetico per l’ottenimento di nuove cultivar e al risanamento del materiale di propagazione, introducendo anche innovazioni tecnologiche di processo e di prodotto». Inoltre c’è la necessità «di intensificare i controlli per verificare l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto agricolo in etichetta».

Da qui l’iniziativa di Coldiretti che ha portato oltre diecimila agricoltori alle frontiere, dal Brennero ai porti di Civitavecchia, Salerno e Bari, per chiedere un cambio di passo, con una raccolta di firme per una «legge popolare che garantisca l’introduzione dell’obbligo dell’indicazione del Paese d’origine in etichetta su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione europea».

CORRELATI

Attualità, Puglia","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[458068,457916,457786],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!