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Urso annuncia la possibilità di realizzare una gigafactory in Puglia: la Liguria insorge e grida allo scippo

È guerra di campanile fra Puglia e Liguria sull’attribuzione di una delle cinque gigafactory per l’intelligenza artificiale previste dall’Unione Europea per l’Italia. Si tratta di super laboratori di computazione per addestrare e far ragionare gli algoritmi intelligenti. Sullo sfondo una maxi gara europea da circa 20 miliardi di euro, una delle più ricche della storia…
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È guerra di campanile fra Puglia e Liguria sull’attribuzione di una delle cinque gigafactory per l’intelligenza artificiale previste dall’Unione Europea per l’Italia.

Si tratta di super laboratori di computazione per addestrare e far ragionare gli algoritmi intelligenti. Sullo sfondo una maxi gara europea da circa 20 miliardi di euro, una delle più ricche della storia recente. Ad innescare la miccia è stato, ieri, il ministro Adolfo Urso a Bari per inaugurare il nuovo «Hub del made in Italy», in via Amendola, a Bari.

Il ministro per l’Industria, a precisa domanda, ha confermato che il sito di Grottaglie è concretamente in corsa, se non proprio assegnatario, per ottenere la localizzazione della Gigafactory. «Il nostro Paese – ha annunciato Urso – si è candidato, unico in Europa, con un consorzio di grandi imprese per ospitare una delle cinque gigafactory che sono state predisposte dalla Commissione europea. Siamo stati gli unici a fare sistema a fronte di altre 77 proposte degli altri Paesi europei, quindi confido che una di queste cinque giga factory sia proprio assegnata al nostro Paese ed una delle sedi potrebbe essere proprio Grottaglie ». «Su questo – ha precisato – mi sono confrontato ieri con il commissario vicepresidente, Stéphane Séjourné, e nei giorni scorsi con gli altri commissari competenti per la materia dell’intelligenza artificiale».

Le gigafactory per l’IA, infatti, sono una delle iniziative-bandiera di Ursula von der Leyen, pilastro della strategia per provare a tenere il passo di Stati Uniti e Cina nella tecnologia che cambierà tutto. Un salto di scala rispetto al precedente programma europeo sui supercomputer, l’EuroHPC, perché le nuove strutture ospiteranno 100 mila processori, dalle quattro alle mille volte di più, e avranno un costo di realizzazione tra i 3 e i 5 miliardi di euro di cui il 35% sarà coperto da fondi pubblici, europei o nazionali, mentre il resto sarà a carico dei privati.

Un business enorme per il quale s’era prenotata proprio la regione Liguria. E così apriti cielo: a scatenarsi il deputato Pd, Alberto Pandolfo, capogruppo nella commissione attività produttive della Camera. «Che fine hanno fatto tutte le promesse precedenti su Genova e perché questo repentino cambiamento?», s’è chiesto Pandolfo commentando le parole del ministro. Di più, a stretto giro la bordata contro Palazzo Chigi. «Dopo i tagli in manovra dei fondi all’IIT, serve con urgenza che Urso chiarisca quali siano le vere intenzioni del Governo e soprattutto che queste non siano una delle tante promesse elettorali a ridosso delle prossime elezioni regionali in Puglia. É altresì necessario sapere come mai il presidente della Regione Liguria, Bucci non abbia battuto ciglio davanti a questo drastico voltafaccia».

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