L’aumento del consumo di farmaci e psicofarmaci tra i minori non è un fenomeno nato con la pandemia, ma un trend in crescita costante da almeno dieci anni. A spiegarlo è Ludovico Abbaticchio, Garante regionale per i diritti dei minori ed ex componente del cda di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), che definisce «preoccupante» la curva del ricorso ai medicinali tra adolescenti e preadolescenti.
Il dato più evidente è che oggi un minore ogni 170-180 fa uso di psicofarmaci. Ma il numero che allarma di più è un altro: circa il 12% di questi ragazzi assume psicofarmaci senza alcuna prescrizione medica. Lo rivela uno studio dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, che mette in luce un fenomeno sommerso. I farmaci vengono usati per stare meglio con se stessi o per migliorare l’attenzione e il rendimento scolastico, alimentando un’idea distorta del benessere mentale.
Il fenomeno
Secondo Abbaticchio, il Covid ha sicuramente avuto un peso nel peggioramento del benessere psicologico dei più giovani, ma non rappresenta l’unica causa. «Già prima del 2020 – ricorda – si osservava un incremento dei disturbi mentali ed emotivi in età evolutiva».
Negli ultimi anni sono cresciute in modo significativo anche le diagnosi da parte della neuropsichiatria infantile: ansia, depressione, difficoltà emotive che spesso sfociano nella richiesta di terapie farmacologiche. La crescita dei disturbi psichici tra i giovanissimi è confermata anche dalla Società italiana di psichiatria, che segnala un aumento costante delle diagnosi negli under 18.
Un quadro complesso che si intreccia con un altro problema: l’abuso dei farmaci da banco all’interno delle famiglie. «Tra i genitori – osserva Abbaticchio – è molto diffusa l’autoprescrizione, dall’antibiotico alla semplice tachipirina». Un atteggiamento che finisce per normalizzare l’uso dei medicinali anche nei più piccoli, alimentando una cattiva educazione all’assunzione di farmaci. Da qui l’appello a rafforzare i controlli: non solo sulle prescrizioni, ma anche sull’acquisto online, sempre più accessibile ai minorenni muniti di carte di credito. Perché dietro l’aumento dei farmaci tra i giovanissimi non c’è solo un’emergenza sanitaria: c’è una generazione che chiede attenzione.










