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Tangenti: Lerario resta in carcere. Respinta la richiesta di domiciliari

Niente arresti domiciliari. Resta in carcere Marco Antonio Lerario, l'ex dirigente della Protezione civile della regione Puglia arrestato per corruzione il 23 dicembre scorso. Lo ha deciso la gip del tribunale di Bari, Anna Perrelli, respingendo la richiesta del difensore, l'avvocato Michele Laforgia. Per la giudice, le esigenze cautelari non sono in alcun modo cambiate,…
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Niente arresti domiciliari. Resta in carcere Marco Antonio Lerario, l’ex dirigente della Protezione civile della regione Puglia arrestato per corruzione il 23 dicembre scorso.

Lo ha deciso la gip del tribunale di Bari, Anna Perrelli, respingendo la richiesta del difensore, l’avvocato Michele Laforgia. Per la giudice, le esigenze cautelari non sono in alcun modo cambiate, né attenuate a seguito della revoca dell’incarico disposta lo stesso 23 dicembre dal governatore Emiliano né delle dimissioni dello stesso Lerario presentate il 7 gennaio scorso.
A tal proposito la gip evidenzia la pluralità degli episodi corruttivi di cui Lerario è accusato e le modalità con cui sarebbero avvenuti ma anche «l’interferenza da lui esercitata su altri funzionari dell’Ente». La giudice, nel suo provvedimento, tiene anche conto del fatto che Lerario è tuttora imputato a Potenza con la stessa accusa di corruzione per questioni legati a quando ha ricoperto l’incarico di commissario dell’Eipli. Considerato anche il rischio di inquinamento probatorio e il fatto che le indagini sono ancora in corso, la gip Perrelli ha confermato quindi il carcere per Lerario.

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