A oltre tre anni dall’entrata in vigore della legge regionale che, in Puglia, prevede il fermo pesca dei ricci di mare «ancora zero indennizzi per i pescatori con licenza».
A evidenziarlo è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani, promotore della legge che, ricorda, «ha messo in pratica l’appello degli stessi pescatori e del mondo scientifico a fermare il prelievo selvaggio dei ricci che ne ha causato lo spopolamento. Era necessario uno stop prolungato – ricorda – e noi abbiamo avuto il coraggio di metterlo nero su bianco con una proposta di legge che è stata presa a modello da altre Regioni e che sta avendo efficacia».
Pagliaro sottolinea, però, che «fin da subito abbiamo concordato con il governatore Emiliano che la Regione provvedesse a ristorare i pescatori autorizzati, fermi nella loro attività principale e quindi bisognosi di sostegno al reddito. Il loro sacrificio doveva essere ripagato: lo abbiamo detto, scritto e ribadito con interrogazioni, audizioni, con una mozione presentata già all’indomani dell’approvazione della legge, l’1 aprile 2023». Nella legge di bilancio, poi, è stato «presentato un emendamento, approvato e finanziato, che stanzia i fondi per i ristori» e «l’assessore Pentassuglia aveva anche annunciato progetti sperimentali nelle marinerie di Nardò, Gallipoli e Manfredonia per il ripopolamento dei ricci, con la supervisione scientifica di università e centri di ricerca. Solo parole. Noi invece chiediamo fatti concreti. Chiediamo – conclude il consigliere regionale – di attuare la nostra legge e di rendere giustizia ai pescatori onesti che hanno rispettato il divieto pur dovendo continuare a pagare le tasse senza incassare un euro».