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Salva-consiglieri, adesso arriva il ddl in Senato e in Regione Puglia scoppia il panico

È stato ritirato l’emendamento al decreto Elezioni, attualmente al vaglio della Commissione Affari costituzionali del Senato, firmato dal senatore berlusconiano Dario Damiani, che avrebbe impedito la riduzione dei consiglieri regionali della Puglia dagli attuali 50 a 40. Eppure la postilla al decreto in via di conversione fosse stata firmata da tutti i capigruppo della maggioranza…
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È stato ritirato l’emendamento al decreto Elezioni, attualmente al vaglio della Commissione Affari costituzionali del Senato, firmato dal senatore berlusconiano Dario Damiani, che avrebbe impedito la riduzione dei consiglieri regionali della Puglia dagli attuali 50 a 40. Eppure la postilla al decreto in via di conversione fosse stata firmata da tutti i capigruppo della maggioranza di centrodestra, a dimostrazione di una volontà politica condivisa. Tuttavia, i proponenti non mollano la presa e hanno trasformato la postilla in un vero disegno di legge, già depositato in Senato nella stessa Commissione.

Le parole

«Cambia lo strumento – dicono gli autori che hanno deciso di modificare la norma – ma non la sostanza della proposta, ripresentata come disegno di legge autonomo». «Non è importante come viene proposto l’intervento – spiega Damiani – ma è fondamentale andare a modificare norme ormai datate e portare a compimento le modifiche al Testo unico degli enti locali. Ci sono i tempi tecnici per approvarlo a stretto giro anche in virtù dell’ampia condivisione da parte delle forze politiche. Il presidente della Commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama, Alberto Balboni di Fratelli d’Italia, ci ha assicurato celerità nell’iter parlamentare».

Il contenuto

Il ddl, così come l’emendamento ritirato, prevede che il numero dei consiglieri regionali precedentemente previsto, in virtù di una legge del 2011 voluta dal governo Monti, è mantenuto qualora la popolazione si riduca o aumenti entro il limite del cinque percento rispetto alle soglie indicate nel primo periodo. Ed è questo il caso che riguarda proprio la Puglia dove, con il decremento della popolazione di alcune migliaia sotto la soglia dei quattro milioni di abitanti, il numero di consiglieri regionali dovrebbe passare dagli attuali 50 a 40 complessivi. Il ddl presentato riprende anche l’altro intervento previsto nell’emendamento iniziale e cioè che per le Regioni con popolazione fino a un milione di abitanti e nelle Regioni con popolazione fino a due milioni di abitanti, il numero massimo degli assessori regionali può essere aumentato di due unità, come nel caso della Basilicata.

Le reazioni

Appresa la notizia molti degli aspiranti a uno scranno in via Gentile hanno iniziato a preoccuparsi, temendo che con questo nuovo stop, il secondo dopo la dichiarazione di inammissibilità per lo stesso emendamento nel decreto Milleproroghe a febbraio, si possa «complicare la situazione», dice un consigliere regionale uscente. Anche se, lo stesso Damiani conferma che «non c’è nessuna complicazione. È solo uno strumento legislativo diverso». Tuttavia, al di là delle rassicurazioni, i tempi stretti per l’approvazione del ddl, considerato che, in assenza di altri provvedimenti legislativi, il voto per il rinnovo del Consiglio regionale è previsto a ottobre, oltre a preoccupare gli uscenti, rende incerta la campagna elettorale anche degli aspiranti, in quanto la riduzione contrae le possibilità di essere eletti.

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