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Regione Puglia, il commiato di Emiliano e gli auguri a Decaro: «Un assessorato? Non dipende da me»

«È una giornata molto emozionante per me. Ho la stessa serenità di quando ti laurei o vinci un concorso, per me quello in magistratura: il senso di aver compiuto il proprio dovere e di averne tratto beneficio dal punto di vista della forza interiore». Lo ha detto Michele Emiliano, presidente uscente della Regione Puglia, parlando…
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«È una giornata molto emozionante per me. Ho la stessa serenità di quando ti laurei o vinci un concorso, per me quello in magistratura: il senso di aver compiuto il proprio dovere e di averne tratto beneficio dal punto di vista della forza interiore». Lo ha detto Michele Emiliano, presidente uscente della Regione Puglia, parlando con i giornalisti prima di incontrare il personale, i consiglieri e i dirigenti nell’Agorà del Consiglio regionale a Bari per un saluto a conclusione del suo mandato.

«Mi sento molto forte grazie a tutti i pugliesi e a tutte le persone che mi hanno aiutato a fare questo lavoro così importante», ha aggiunto Emiliano. «Il momento più felice – ha ricordato – sarà quello che verrà, perché per la Puglia bisogna continuare a lavorare», ha proseguito. «Per superare la questione meridionale non c’è altro mezzo che la Puglia. La Puglia è quella regione che ha la possibilità di dimostrare a tutta Europa, e soprattutto all’Italia, che i meridionali sono in grado di fare benissimo tutto ciò che è nostro dovere fare e che è nostro piacere fare per la nostra terra», ha detto ancora Emiliano.

«Mi permetterete – ha continuato – anche di fare i miei auguri al presidente eletto Antonio Decaro, di fargli l’augurio di poter vivere questa esperienza con pienezza, sia dal punto di vista personale che dal punto di vista politico perché ne vale la pena. Ogni sacrificio personale che ciascuno di noi, e anche io in parte, abbiamo fatto per vivere nelle istituzioni credo di poter dire a nome di tutti che ne valeva la pena. Valeva la pena ogni sacrificio, ogni uscita di casa troppo mattutina lasciando i propri affetti a casa, ogni discussione, ogni contrasto, ogni litigata qualche volta perché abbiamo tutti insieme cambiato il destino di una regione».

In riferimento alla possibilità che Decaro possa affidargli un assessorato nella sua Giunta, Emiliano ha detto: «Non dipende nulla da me, grazie a Dio, tutte queste decisioni non dipendono da me. Io ovviamente sono un magistrato, su questo non c’è dubbio. Come sempre accade quando hai fatto il tuo dovere e hai incassato il risultato del tuo lavoro – ha aggiunto nel corso dell’intervento – ho voglia di continuare a lavorare, non ho voglia di andare in pensione o di ritirarmi, anche perché mi sono reso conto che il sevizio nei vostri confronti è stata la cifra che mi ha cambiato la vita. Ognuno di noi può fare scelte diverse, decidere di lavorare per se stesso, per la propria azienda e il proprio studio in maniera individuale. Invece ce ne sono tanti che decidono di giurare sulla costituzione e di lavorare nelle istituzioni come pubblici impiegati», ha aggiunto.

Il governatore uscente ha poi sottolineato che «molti parlano male della politica perché non l’hanno compresa fino in fondo. Io stesso – ha evidenziato – ho cominciato tardi ed ero uno di quelli che al bar dello sport forse parlava male dei politici perché non mi rendevo conto invece della capacità che abbiamo avuto, anche noi nel consiglio regionale, di discutere fino in fondo delle cose importanti, anche in maniera molto concitata alcune volte, con atti molto forti ma con la finalità di trovare una soluzione e di prendere una decisione». E ancora: «Provate a immaginarvi se non ci fossero le istituzioni, se non ci fossero le regole, se non ci fossero tutte le persone che oggi sono qui in questa Agorà pronti a battersi per il rispetto delle regole e per trovare la soluzione a ciascuno dei problemi di ogni essere umano, sia che sia nato qui sia che venga da un altro luogo».

Il governatore uscente della Regione Puglia, infine, ha ricordato che «abbiamo accolto tanti bambini che vengono da luoghi di guerra, in particolare dalla Palestina nell’ultimo periodo, abbiamo accolto gli studenti che non riuscivano a studiare nei loro Paesi e abbiamo cercato di dare il segno di come la Regione Puglia intende affrontare il futuro».

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